Superati i 1000 positivi in Sicilia con un 12,88% dei tamponi. A Catania e Messina sale il numero dei contagi con 316 e 106.
Sono 1095 i casi di coronavirus in Sicilia in 24 ore: per la prima volta l’Isola supera dunque quota mille. Sedici le vittime in un giorno, dieci nuovi pazienti, più di ieri, in terapia intensiva (132 in totale) e 37 in regime ordinario, per un totale di 47 nuovi ricoveri (999 in totale). Sono 8547 i tamponi effettuati.
Con i nuovi casi salgono così a 15.324 gli attuali positivi in Sicilia, di cui 14.193 in isolamento (+835), 999 ricoverati (+37) e 132 in terapia intensiva (+10) su 588 posti disponibili, il 22,4 % (+1,7 %). I guariti sono 7.011 (+197), le vittime sono 518 (+16).
Dei 1.095 nuovi casi, 316 sono in provincia di Catania, 277 Palermo, 110 Agrigento, 106 Messina, 100 Siracusa, 82 Ragusa, 49 Enna, 45 Caltanissetta, 10 Trapani.
La Regione precisa che “Il dato regionale che emerge dal bollettino odierno diffuso dal Ministero della Salute rileva una crescita del numero dei positivi che procede parallelamente all’incremento dei tamponi per le azioni di tracciamento e testing condotte nel territorio siciliano”.
“Nei prossimi giorni, anche in altre località della Sicilia, verrà replicata l’esperienza del drive in con tamponi antigienici organizzata alla Fiera di Palermo che ha consentito di individuare e isolare, nel solo capoluogo siciliano, circa 300 soggetti positivi. Va ricordato, che la procedura, in caso di positività al test rapido, prevede già sul posto l’immediata ripetizione con tampone molecolare e la presa in carico da parte del dipartimento di Prevenzione dell’Asp, così come indicato dalle linee guida vigenti” conclude la Regione.
“Intanto è finita oggi pomeriggio – come dichiara il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – la riunione delle Regioni italiane con il Governo, i Comuni e le Province. C’è una condivisione di fondo tra tutti i livelli amministrativi dello Stato: la drammatica situazione che in tutta Europa sta condizionando la vita di milioni di persone. La nostra posizione è uniforme a quella di tutte le Regioni italiane. Due le priorità che poniamo: la riduzione della mobilità e l’adozione di piani terapeutici/farmacologici per l’assistenza al domicilio, limitando così la pressione sugli ospedali. Proseguirà domani il confronto, sul testo del nuovo Dpcm che, speriamo, stavolta sia davvero condiviso. Vedo un crescente allarme sociale e di questo dobbiamo essere tutti consapevoli. Scelte forti ma non chiare diventano per i cittadini difficili da accettare. Non ci possiamo permettere errori”.
“Più cresce la mobilità delle persone più crescono le probabilità di contagio – continua il Presidente Musumeci – Per questo motivo stiamo valutando la possibilità, assieme alle altre Regioni ed al governo centrale, di ridurre ogni occasione di movimento non proprio necessario. Altra priorità resta la riduzione della pressione sui Pronto Soccorso ospedalieri dei positivi o di quelli che temono di esserlo. Serve quindi più collaborazione da parte della medicina di base affinché si intervenga nel domicilio di chi ne ha necessità”.
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