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Adnkronos) – “La filiera dei servizi immobiliari oggi rappresenta una parte importantissima della nostra industria nazionale, rappresenta circa il 20% del PIL.All’interno di questa noi inseriamo le attività di asset e quelle di property, quelle di project, ma anche tutte quelle attività che riguardano i servizi per la compravendita, per la collocazione degli immobili, quindi Agency da un lato e Capital market per quello che riguarda le realtà istituzionali.
Il 2023 non sarà ricordato come l’anno più dinamico per quello che riguarda il mercato immobiliare nell’ambito residenziale e quello delle compravendite.La chiusura dell’anno è attesa con una diminuzione in termini di volumi scambiati di circa il 13, 15% quindi attestandoci fra i 640 e i 660.000 scambi per il 2024.
I primi mesi saranno ancora complicati, ma pensiamo che coinvolgere dell’anno, le condizioni al contorno riusciranno ad essere un pochino più positive e quindi verso la fine del 2024 a vedere la prima inversione di tendenza”.Così Francesca Zirnstein (direttore generale Scenari Immobiliari) a margine dell’evento Sinergie 2023 che si è svolto a Roma. Ha poi aggiunto parlando dei segmenti di mercato da seguire nei prossimi mesi: “All’interno di quella che è la nostra industria immobiliare, alcuni segmenti vanno seguiti, vanno attenzionati più di altri nell’ambito residenziale, soprattutto e non solo della residenza per le famiglie, ma per quello che riguarda il mondo della locazione in generale e di quelle attività che hanno a che fare con il residenziale, ma sono specifiche legate per gli studenti e fra tutti, cosa di cui ho ancora oggi nessuno si occupa il modo del signor living, cioè le case per quelle persone che hanno raggiunto un’ età avanzata che hanno bisogno di una serie di servizi, ma che sono autosufficienti e quindi non si rivolgono alle Rsa”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)