U
n nuovo studio sembra confermare (ndr: il condizionale è dovuto al fatto che, ad ora, il pianeta non è stato ancora osservato) l’esistenza di un nuovo mondo nel nostro sistema solare. Il “pianeta X” sarebbe di massa dieci volte superiore a quella della Terra e a una distanza 600 volte di quella che ci separa dal Sole. Questa conferma riporta a nove il numero dei pianeti del sistema solare che, anni fa, aveva “perso” Plutone.
A scoprirlo sono stati due astronomi del California Institute of Technology, Konstantin Batygin e Mike Brown, che in uno studio apparso su The Astronomical Journal sostengono di avere in mano dei dati decisamente solidi. La scoperta, se ancor più confermata, sarà il coronamento di un’impresa che gli astronomi inseguono da secoli, ovvero la scoperta del misterioso pianeta X, e potrebbe rivoluzionare la nostra visione del Sistema Solare.
“Per la prima volta in 150 anni abbiamo una evidenza solida che il censo planetario del Sistema Solare è incompleto” hanno dichiarato Konstantin Batygin e Mike Brown. Per scoprire questo nono pianeta, la cui massa è circa 5 mila volte quella di Plutone, i due scienziati hanno studiato il moto di alcuni degli oggetti più lontani nel Sistema Solare, che si trovano nella lontana Fascia di Kuiper. Questi oggetti infatti mostravano delle orbite decisamente strane, come se il loro movimento fosse perturbato dal campo gravitazionale di un corpo esterno molto massiccio. Si tratta di un metodo già utilizzato nella storia dell’astronomia: in questo modo infatti sono stati scoperti i pianeti Urano e Nettuno, rispettivamente nel XVIII e XIX secolo.
“Se davvero c’è un altro pianeta nel Sistema Solare, sono convinto che sia questo”, afferma Greg Laughlin della University of California a Santa Cruz. “Se così fosse sarebbe una scoperta straordinaria. Teniamo le dita incrociate”.
Non è la prima volta infatti che gli scienziati hanno teorizzato l’esistenza di un grande pianeta remoto. Si tratta di ipotesi che risalgono a quasi un secolo fa, anche se finora sono state tutte smentite.
Forse la più nota è quella avanzata da Percival Lowell, secondo il quale oltre l’orbita di Nettuno c’era un mondo in attesa di essere scoperto che lui chiamò Planet X. La teoria di Lowell innescò un decennio di ricerche che portarono, nel 1930, alla scoperta di Plutone che però si rivelò essere troppo piccolo per spiegare le stranezze che Lowell credette di rilevare nelle orbite di Urano e Nettuno. Molte altre previsioni sono state effettuate nei successivi 86 anni, ma finora nessuna si è rivelata corretta.
Questo caso però potrebbe rivelarsi diverso. “Ritengo lo studio di Batygin e Brown il primo che prova in maniera convincente l’esistenza del pianeta e che ne limita l’orbita con una certa accuratezza”, dice Alessandro Morbidelli dell’Observatoire de la Cote d’Azur. “Gli argomenti a sostegno sono molto solidi” anche se, per ora, ci sono ancora altre domande che attendono risposta: da dove viene? Come è nato questo pianeta? Batygin e Brown non lo sanno ma ipotizzano che potrebbe essere un pianeta gigante come Giove, Saturno, Urano o Nettuno che si sia formato molto più vicino al Sole e che, vittima di una “carambola gravitazionale”, sia poi stato scagliato verso l’esterno quando il nostro sistema solare era ancora molto giovane. Una cosa è certa: se dovesse essere confermato, questo pianeta potrebbe rivoluzionare la nostra visione del Sistema Solare e forse ora è davvero arrivato il momento di conoscere il vero Pianeta X.
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