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Castellammare di Stabia

Il sindaco riferisce di una telefonata con l’A.D. di Fincantieri Bono

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Dopo un ingiustificato silenzio si ricomincia a riparlare della grave situazione della Fincantieri a Castellammare. Interviene anche il consigliere Scala

Il sindaco riferisce di una telefonata con l’A.D. di Fincantieri Bono

Castellammare di Stabia – Un comunicato stampa del primo cittadino Gaetano Cimmino, dopo un complessivo silenzio all’indomani del trasferimento anzitempo della Trieste, riavvia l’attenzione sul problema della Fincantieri, che richiede il contributo d’azione di tutte la comunità stabiese e anche oltre.

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n trasferimento, presso il cantiere ligure di Muggiano, per il completamento dei lavori, noto a tutti ma avvenuto sei mesi prima di quanto programmato, che ha focalizzato ancora di più la crisi dell’opificio stabiese e creato problemi a circa 300 lavoratori dell’indotto che saranno costretti a seguire la nave e dunque trasferirsi in detta località per lungo tempo.

Il Trieste è partito, lasciando il panorama di Castellammare privo di una nave che sarà per molti anni l’orgoglio della flotta italiana nel mondo. Tutti sapevamo che sarebbe stato completato in un altro cantiere. Il Trieste ha però lasciato qui esperienza, storia e momenti indelebili nella memoria di tutti i cittadini”.

Questa la premessa del sindaco, che evidentemente necessità di essere interpretata, ad una notizia che appunto lascerebbe ben sperare.

Cimmino, infatti, comunica di essersi sentito telefonicamente con l’Amministratore Delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, il quale gli ha dato rassicurazione che “il lavoro sarà garantito almeno per i prossimi dieci anni per tutte le maestranze stabiesi ed anche gli operai dell’indotto”.

Una rassicurazione che scaturisce anche da un’affermazione di Bono che appunto ha riferito che lo stabilimento di Castellammare è strategico per l’azienda.

Solo questo si evince dalla nota stampa del primo cittadino che la conclude impegnandosi a battersi per mantenere alta l’attenzione sull’azienda produttiva più importante del Meridione ed esternando un plauso agli operai che sono stati impegnati sulla Trieste, “dando ulteriore prova di professionalità e affidabilità”.

Sullo stesso problema è intervenuto il consigliere comunale di Liberi e Uguali Tonino Scala che stigmatizza l’atteggiamento di Fincantieri per aver, nel recente passato, respinto con forza la richiesta avanzata dal sindacato, dal sindaco, da parlamentari e forze politiche, di costituire un tavolo per analizzare il problema e trovare possibili soluzioni.

Scala considera la situazione preoccupante per il fatto contingente che vede centinaia di famiglie che non avranno più reddito e preoccupante anche per il prossimo futuro per un cantiere in sofferenza nonostante l’azienda è, a livello internazionale, in una fase di espansione positiva.

Il consigliere insiste sulla necessità di un confronto che veda protagonisti tutti i soggetti interessati per parlare di “investimenti e missione produttiva per il rilancio e lo sviluppo del cantiere di Castellammare”.
Il consigliere di L&U invita il sindaco ad attivarsi cambiando passo e farlo presto, affinché Castellammare esca dall’isolamento in cui si trova, che la vede esclusa dai processi produttivi, assicurando “il nostro impegno, il nostro contributo”.

Il problema è serio e potrebbe diventarlo ancora di più e per questo che deve essere nelle prime pagine delle varie agende politiche.
Usciti dal cono del silenzio, ci auguriamo che i parlamentari, che in qualche maniera si sono impegnati nel recente passato, assumano posizione forte e puntuale, che le organizzazioni sindacali facciano sentire la loro voce con determinazione e che, forze politiche e movimenti facciano la loro parte ricordando ai rispettivi punti di riferimento nazionali quelli che sono stati gli impegni assunti.

Giovanni Mura

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