Sabato riparte il campionato di Serie A e gli azzurri affronteranno il Verona al San Paolo
La Serie A riapre il sipario e il Napoli sarà impegnato tra le mura amiche del San Paolo contro il Verona per riprendere la marcia e rialzare la testa dopo i deludenti risultati delle ultime giornate.
Ecco quanto scritto dall’edizione odierna de Il Roma:
“Sabato si parte. Tutti di nuovo in carrozza dopo la pausa delle Nazionali. Si ricomincia dunque. Il Napoli lo fa al San Paolo contro il Verona cominciando un altro ciclo di sette partite che porterà alla prossima sosta. Saranno sette incontri della verità dove la squadra azzurra si gioca tantissimo. Bisogna, infatti, tenere il passo di Juve e Inter in campionato ma soprattutto si dovrà cercare di non sbagliare il doppio match con il Salisburgo. I quattro punti e il primato in classifica in questo momento sono ottimi ma si sa che non bastano per stare sicuri. Ecco, quindi, che con gli austriaci si dovrà essere perfetti. Anche in virtù del fatto che si va prima in trasferta e poi si giocherà in casa. Ancelotti vuole il massimo dai suoi. Non si può più permettere incidenti di percorso e soprattutto prestazioni come quelle viste contro il Toro. C’è in ballo la sua carriera e soprattutto la stagione di un Napoli migliorato in ogni reparto per fare l’exploit definitivo. Inutile dire che anche Carletto si aspettava qualcosa in più. Ma il passato è passato. Ora si deve pensare al presente di un gruppo che è rivitalizzato dalla pausa ma soprattutto dalle qualificazioni ad Euro 2020 di gran parte dei nazionali. Si dovrà sfruttare al massimo la carica dei due polacchi, del belga Mertens, degli italiani Insigne, Meret e Di Lorenzo, dello spagnolo Fabian. Koulibaly poi ritorna dopo la squalifica di due giornate mentre Allan non è stato convocato dal Brasile e quindi si è riposato. Stesso discorso per Manolas.
EFFETTO SAN PAOLO. Il calendario del ciclo che comincia con il Verona potrebbe favorire il Napoli. Sì perché su sette gare, quattro si giocheranno in casa. E facendo valere la forza di Fuorigrotta si potrebbe correre verso la vetta e soprattutto mettere un piede negli ottavi di Champions League. Al San Paolo arriveranno Verona il 19 ottobre, l’Atalanta il 30, il Salisburgo il 5 novembre e il Genoa il 9. Le trasferte, comunque, saranno insidiose. Il 23 di questo mese si andrà in Austria per il massimo torneo europeo, poi la domenica successiva a Ferrara con la Spal. Il big match sarà sicuramente il derby del sole all’Olimpico contro la Roma il 2 novembre (sabato). Impossibile pensare di far en plein ma se il Napoli vuole dare un segnale forte al campionato dovrebbe provarci. Certo, l’Atalanta è sempre stata ostica. L’assenza per Gasperini di Zapata sarà pesante ma guai a fidarsi della Dea che ha una forza incredibile nel ribaltare gli incontri. La cosa certa è che appena si comincia sabato non si può sbagliare. Poi si andrà a Salisburgo dove si dovrà evitare di perdere assolutamente. Sarebbe una mazzata troppo dura anche in virtù di una avversaria che ha segnato sei gol al Genk e tre al Liverpool. Non sarà una passeggiata di salute ma un vero test dove il Napoli avrà gli occhi puntati addosso. Ancelotti si giocherà una grossa carta in Austria. Di sicuro i suoi ragazzi non potranno esprimersi come contro il Genk. Dovranno ripetere la prova con il Liverpool all’esordio Champions. È quella partita che deve fare da sprono a tutti. Deve essere la fotografia per il futuro. Altrimenti meglio alzare bandiera bianca. Il tecnico di Reggiolo, comunque, è ottimista. Si fida dei suoi ragazzi e sa che possono fare meglio delle sfide contro Genk e Torino. Anche Carletto, però, deve dare una identità tattica definitiva ai suoi uomini in modo tale da creare delle gerarchie ben precise tra titolarissimi e il resto del gruppo. Si comincia sabato, dunque, contro l’Hellas. Guai a fidarsi di Juric. Non si deve pensare ad una avversaria facile altrimenti si rischia di fare la fine del match con il Cagliari. La cosa fondamentale è creare ma soprattutto segnare. Non si possono fare sprechi come contro il Brescia e poi rischiare di pareggiare partite che andavano vinte con almeno tre gol di scarto. Si parte, tutti in carrozza. Il treno parte per lidi felici. Sia in Italia che in Europa”.
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