“Lo spagnolo poteva partire ed invece è rimasto: il tempo dirà se è stata la scelta giusta”
Fernando Llorente, attaccante del Napoli, non riesce più ad incidere. Il centravanti che chiuse la gara di Champions League contro il Liverpool, quello autore di una doppietta nella gara di andata a Lecce contro i salentini sembra essersi dissolto: con Gattuso infatti lo spagnolo ha collezionato soltanto 28 minuti di gioco.
Ecco quanto scritto dall’edizione odierna de Il Roma:
“Poteva partire, è rimasto, il tempo dirà se è stata la scelta giusta. Per ora gliene ha concesso poco, Gattuso, che da quando è arrivato lo ha schierato titolare solo col Perugia in Coppa Italia. In totale, col nuovo allenatore, Fernando Llorente, professione attaccante, ha giocato appena ventotto minuti in campionato. Meno di mezz’ora in due mesi. Quando mancava anche Mertens che ora vuole recuperare il tempo perduto. Per questo a gennaio, ad un certo punto, sembrava certo il suo addio.
Il Napoli voleva subito Petagna, aveva pensato anche a Pinamonti, lavorava ad una nuova punta per il “via libera” allo spagnolo dagli occhi di ghiaccio. Ma le vie del mercato sono infinite, così Llorente è rimasto a Napoli, la cessione è solo rimandata, difficilmente in estate verrà confermato. Era stato voluto da Ancelotti, l’esonero ha stravolto il suo destino, oggi l’ex Tottenham è la terza scelta per l’attacco e sarà difficile, da qui in avanti, ritagliarsi il proprio spazio. Ma provarci non costa nulla e Llorente, che è un atleta esemplare, farà di tutto per mettere in difficoltà il suo allenatore.
Llorente ha giocato l’ultima da titolare in campionato il 1 dicembre contro il Bologna. Suo il gol dell’1-2, ancora suo il pari al novantesimo poi annullato. Da allora, col cambio in panchina, le gerarchie sono cambiate: con Gattuso, lo spagnolo è rimasto in panchina con Parma e Sassuolo, ha giocato sei minuti con l’Inter e altri sei con la Lazio, poi quindici con la Fiorentina, appena due con la Juve, nessuno con la Sampdoria. In Coppa Italia è rimasto in campo per tutta la partita col Perugia e in panchina con la Lazio. Questo il racconto dei suoi ultimi mesi, sono stati giorni trascorsi ai margini, osservando gli altri, allenandosi durante la settimana sperando in quell’occasione che non è ancora arrivata.
Gattuso ha scelto Milik come attaccante titolare, in alternativa c’è il solito, puntuale Dries Mertens. Il belga sa come essere decisivo, lo ha fatto anche a Marassi alla “prima” dopo l’infortunio, è un cannibale di gol che concederà poco spazio alle sue spalle. Llorente aspetta il suo momento, il suo turno, la sua chance. Potrebbe arrivare, capiteranno anche partite fastidiose, magari servirà proprio uno come lui, i suoi centimetri e la sua stazza fisica, ma saranno anche tante le volte in cui, come è già successo, sarà costretto semplicemente ad applaudire gli altri. In attesa del futuro”.
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