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uesta lettera che, all’interno del corretto dibattito elettorale, indirizziamo ai nostri concittadini, come elemento di riflessione per l’assegnazione di un voto ponderato e consapevole, vuole essere, come è, la proiezione di un momento di vita vissuta e il sunto delle esperienze maturate, nel corso dell’esercizio della carica rivestita, da chi ha cinto la fascia tricolore.
Lo facciamo assumendo, con l’identità politica di ognuno, il Gonfalone della nostra Città come simbolo identificativo di una posizione che essendo quella del Cittadino che vota per la Città non ha nulla di Destra, di Sinistra e di Centro.
Lo facciamo con l’unico, esclusivo scopo di concorrere alla conquista di un obiettivo che coincide con le aspirazioni di tutti gli stabiesi: invertire il corso di un destino che da cinico, per causa della crisi che imperversa in Europa, è diventato anche baro per le evidenti e riconosciute responsabilità degli uomini.
Responsabilità che riguardano il passato; un passato che, a nostro avviso, va guardato senza spirito manicheo, mettendo da una parte i buoni e dall’altra i cattivi, ma per guadagnarne insegnamenti e per evitare il perseverare negli errori da chiunque commessi.
Ogni altro scopo, come quello di farne oggetto di strumentalizzazioni o come quello di avviare processi, si tradurrebbe in una inutile perdita di tempo ora che ogni energia, personale e collettiva, istituzionale e politica, deve essere spesa per dare consistenza reale alle risposte riservate alle attese degli elettori, senza disperderla nell’accaparramento del consenso con proclamazioni programmatiche che, se poco convincenti, alimentano più il dissenso che il consenso.
In questa ottica viene ad inserirsi, per la parte che riguarda la nostra Città, con i relativi atti autorevolmente sottoscritti e proclamati, il Patto per la Campania che, risucchiando la filiera istituzionale come vantato attrattore di consenso elettorale, ha dato evidenza alla cultura democratica di Vincenzo De Luca, Presidente della Giunta Regionale, quando, essendogli stato richiesto se il mantenimento degli impegni assunti prescinde dalla coloritura del prossimo Governo di Castellammare, ha risposto: “lo faccio per i cittadini stabiesi”
E’ un’assicurazione, questa, che non ha nulla della promessa del marinaio alla quale sono rimaste assimilate, generando sconcerto, sfiducia e distacco dalla politica e dalle Istituzioni, tante di quelle che hanno costellato le passate consultazioni elettorali. E’ un’assicurazione, questa, che ci induce a richiamarvi l’attenzione di coloro che, sbagliando, hanno in mente di disertare le urne, sottraendosi al diritto-dovere di appoggiare candidature affidabili e capaci di sostenere il non facile compito che la situazione emergenziale della Città
Siamo convinti, pertanto, di poter dire che stavolta ci sono le condizioni per vivere con fiducia il momento del voto; specie se dato nel ripudio della vergognosa e ripugnante diffusione, con i famigerati boatos, della diffamazione e della calunnia; specie se dato non per l’appartenenza ma con la convinzione che a beneficiarne deve essere solo la Città; svincolato, pertanto, da ogni altro rapporto e riportandosi, se c’è quello dell’amicizia, al pensiero di Sallustio: volere le stesse cose e non volere le stesse cose questo, in fondo, è vera amicizia.
Siamo convinti che solo il voto così caratterizzato potrà consentire alla Consiliatura di vivere un lustro, permettendo all’Amministrazione civica di fondare proficuamente la sua attività sui solidi pilastri della stabilità e della governabilità. Pensiamo che per giungere a questo voto non si può eludere un passaggio obbligato che è quello di valutare i requisiti dei candidati alla carica di Sindaco che, tranne qualche devianza, stanno animando, in maniera corretta, il confronto elettorale. Un passaggio da compiere con rigorosa obiettività e con vero rispetto per le singole persone, secondo il principio del primus inter pares, per poi valutare quali possono essere gli attributi per rispondere al meglio e in maniera concludente al gravoso compito di mettere mano al risorgere economico, sociale e civile della Città.
La risposta, in questo senso, non può che essere, a parte le sue qualità personali, Salvatore Vozza per il punto in più che gli viene dall’essere stato già Sindaco di Castellammare e di avere sulle spalle non la pacca del ministeriale o regionale Nume tutelare ma solamente lo zaino delle sue preziose esperienze che gli consentono di presentare il suo programma dicendo, senza l’ipocrita modestia descritta da Roberto Gervaso: “ecco le cose che so fare” Concetto, questo, che ha orientato, recentemente, lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri, quando, scegliendo la persona cui è stato affidato l’importante dicastero dell’Economia, ha detto: ” ha guidato già la macchina “.
Questo è tutto, nel segno del Gonfalone!
28 Maggio 2016
Flavio di Martino Catello Polito già Sindaci di Castellammare di Stabia
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