L’altro ieri il nostro Sindaco di Castellammare di Stabia Cimmino ha informato la Cittadinanza del Progetto “Dopo di Noi” .
Il progetto ” Dopo di Noi “: a quando quello “nel mentre?”
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’obiettivo del progetto “Dopo di noi” è promuovere la realizzazione di soluzioni innovative che offrano alle persone con disabilità grave la possibilità di esercitare il diritto di vivere nella società, con la stessa libertà di scelta e autonomia propria di tutte le persone, trovando alternative possibili all’istituzionalizzazione.
La finalità è , altresì, quella di favorire la progettualità delle persone con disabilità, anche con il supporto del terzo settore, per individuare percorsi che assicurino un’adeguata assistenza e qualità della vita secondo le proprie specifiche esigenze ed aspirazioni, attraverso lo sviluppo e la realizzazione di progetti.
La vita è un dono misterioso che ciascuno di noi riceve senza averlo chiesto: non decidiamo quando e dove nascere, eppure ci viene data questa opportunità.
Non a tutti capitano colpi di fortuna: succede che per una parte di noi la vita più che un “dono”, un’ “opportunità” sembri essere una sfida, una lotta, per cui ogni giorno va conquistato, come fosse una battaglia giornaliera, dove partendo dal primo passo che si fa fuori dal letto -se ne si ha uno- già la si vive come una conquista.
La vita non è semplice, specialmente per chi ha una disabilità, specialmente se si vive in un Paese che non “si è ANCORA attrezzato” -siamo nel 2020!!- per consentire a TUTTI di vivere in società.
Se da un lato si prende parte a progetti spaziali, immaginando di vivere su altri pianeti, nel mentre si fa ancora troppo poco, per assicurare uno stile di vita, quantomeno decente per tutti e che sia INCLUSIVO nel modo migliore nella propria città/nel proprio Paese.
La Politica non considera ancora una priorità creare delle città che siano inclusive per tutti i cittadini, e che tenga conto delle loro esigenze.
Questo spiega anche perché i diversamente abili vengono visti come una “sotto-categoria”, destinati ad avere “i loro spazi” e niente più.
E’ evidente che ci vorrà quindi ancora molto tempo prima che si abbracci una visione “più umana e inclusiva” della società, per cui tutti si preoccupino degli altri, perché in fondo “il benessere degli altri è anche il mio”.
Non si tratta di esaltare un qualche concetto religioso, qui si tratta di Etica e Coscienza Civile.
Nel mentre, bisogna “accontentarsi” di quello che le amministrazioni possono fare con le risorse che hanno. L’altro ieri il nostro Sindaco di Castellammare di Stabia Cimmino ha informato la Cittadinanza del Progetto “Dopo di Noi” :
Una risposta concreta alle preoccupazioni di tanti genitori con figli diversamente abili che si chiedono: “Cosa sarà dei nostri figli quando non ci saremo più noi?”. Il Dopo di Noi è la misura attivata per il secondo anno consecutivo dall’amministrazione comunale, dai servizi sociali e dall’assessorato alle politiche sociali che, attraverso lo sblocco di fondi regionali rimasti inutilizzati per anni, hanno avviato percorsi di cura alla persona per rimuovere le barriere e gli ostacoli logistici, strutturali e personali delle persone con disabilità.
Progetti calati sui bisogni pratici e concreti di ogni singolo utente, allo scopo di creare le condizioni più favorevoli per poter vivere al meglio anche in assenza del sostegno familiare. Fino alle ore 12.00 del 23 novembre 2020 sarà possibile presentare la domanda di partecipazione all’avviso pubblico predisposto dal Comune e consultabile al seguente indirizzo http://bit.ly/AvvisoDopodiNoi
Questa costituisce certamente una risorsa importante, ma verrebbe da chiedersi se è effettivamente “solo questo” quello che si può fare al momento…
Oltre al progetto “Dopo di Noi”, cosa si può fare per i nostri concittadini “nel mentre”???
I genitori con figli diversamente abili si chiedono: “Cosa sarà dei nostri figli quando non ci saremo più noi?”. Bisogna considerare però che sarebbe il caso di proporre delle risorse che aiutino di più i genitori di persone disabili anche nel corso della loro vita: molti di loro “vivono per i loro figli” fino ad annullare la propria esistenza…
Questo non è giusto. Non è giusto votarsi completamente alla vita di un altro annullando la propria, con tutto il rispetto per l’Amore dei genitori verso i propri figli, ma bisogna pur riconoscere a queste madri e a questi padri il diritto a poter avere anche un po’ di tempo da dedicare a se stessi (questo sarebbe un diritto sacrosanto).
Bisogna ricordare che una persona che delle disabilità, è sì certamente un figlio, una figlia, ma è ANCHE UN CITTADINO, UNA CITTADINA. Quindi è diritto-dovere dello Stato agire in modo significativo per prendersi cura “dei propri figli”.
I genitori di persone con disabilità che continuano ad amare e prendersi cura dei propri figli sono il più alto esempio di Umanità: non dimentichiamo che nel regno animale invece, capita che se uno dei cuccioli “rallenta” il gruppo viene lasciato indietro…
Per questo motivo bisogna stare attenti a non perdere la qualità umana che caratterizza la nostra specie: avendo deciso di vivere in società con leggi che tutelano il nostro diritto alla vita, è importante che in accordo con il nostro senso etico e civico, non ci dimentichiamo del nostro vicino, sia che abbia una disabilità o che si trovi in condizioni svantaggiate.
E’ diritto dovere di ogni cittadino preoccuparsi delle condizioni dell’altro, perché può capitare a tutti di trovarsi in una condizione di svantaggio, e per questo motivo è importante che lo Stato elargisca risorse affinché a tutti, in caso di necessità vengano dati gli strumenti per “sopportare i tempi difficili” e “rimettersi in forze”.
Tornando alle famiglie in cui uno dei componenti soffre di disabilità, sarebbe auspicabile che si promuovessero programmi che possano aiutare le famiglie nel corso di tutta la vita e non solo quando uno dei genitori viene a mancare.
Ciò significa che è necessaria una line Politica più coraggiosa, che guardi a tutta la cittadinanza, che non “lasci indietro” nessuno dei suoi cittadini.
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