Juve Stabia favolosa a Viterbo. Le Vespe passano con un roboante 0-4, consolidando la vetta della classifica grazie a Carlini, El Ouazni (x2) e Viola.
PODIO
Medaglia d’oro: a Bruno El Ouazni, versione Re Mida. Doppietta per il centravanti delle Vespe, che tramuta in oro ogni pallone toccato. Se la voglia matta di Stabia di Bruno durante le feste era stata evidente dagli allenamenti praticamente mai interrotti, oggi il 9 ha mostrato la fame del grande attaccante. Corsa, lotta, sacrificio e soprattutto gol: se la seconda rete stabiese rischia di essere sottratta a El Ouazni dallo sfortunato Sini, il tris è tutto di Bruno, che sfrutta al massimo la prima magia stabiese di Torromino. Doppietta, dopo che la prima rete delle Vespe era stata innescata proprio da un pregevole tocco del 9 per Canotto. Poche parole e tanti fatti. Faraone.
Medaglia d’argento: Luigi Canotto, che si prende di prepotenza la copertina. Lo avevamo auspicato pochi giorni fa in uno dei nostri approfondimenti: l’esterno torna sulla cresta dell’onda con una grandissima prestazione. È il 18 della Juve Stabia che dopo 10 minuti fa capire alla Viterbese che la giornata sarà dura; rigore procurato con una grandissima azione, per la gioia di Carlini. Se possibile, ancor più bella è la serpentina con cui nella ripresa Canotto travolge la difesa laziale portandola all’autorete di Sini in collaborazione con El Ouazni. Semplicemente esagerato. Tsunami.
Medaglia di bronzo: alla difesa bunker della Juve Stabia. Se la scena se la prendono i quattro gol siglati, a tratti irrealistici sono i numeri della retroguardia stabiese, anche oggi in totale controllo degli avversari per buona parte della gara. I quattro colossi stabiesi agiscono con una perfetta sincronia, dove ognuno sa perfettamente cosa fare e come muoversi. In quelle rarissime occasioni in cui la barriera gialloblu rischia di essere scavalcata, c’è un grande Branduani a rispondere presente. Con loro la Juve Stabia è più al sicuro di un panda in un’oasi del WWF. Inossidabili.
Menzione speciale: a Max Carlini, architetto a tutto campo dei capolavori stabiesi ed a Luigi Viola, che da quando ha ritrovato condizione e sicurezza dipinge opere d’arte. Gaudì e Picasso.
CONTROPODIO
D
opo l’ennesimo risultato strepitoso, non c’è nulla da “segnalare”. Pignoli sì, ma fino a un certo punto!