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Castellammare di Stabia

Il Podio Gialloblù di Potenza – Juve Stabia 0 – 0

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La Juve Stabia mantiene l’imbattibilità anche sul difficile campo di Potenza. Il match termina a reti bianche, con le squadre che pareggiano anche nei legni colpiti.

 PODIO

Medaglia d’oro: a Magnus Troest, colonna portante del grattacielo stabiese. Ennesima gara impeccabile del difensore danese che respinge tutti i palloni che arrivano nella sua zona di competenza. Ciò che colpisce nelle prestazioni del 20 della Juve Stabia è la facilità con cui governa gli avversari, sempre perfettamente imbrigliati in una marcatura da cui è praticamente impossibile trarsi fuori. Di testa, di sinistro e di destro Troest c’è sempre, rivelandosi ancora una volta essenziale ed esemplare nel reggere l’impatto degli attaccanti rivali. Come un famoso tonno, insuperabile.

Medaglia d’argento: a Paolo Branduani ed alle sue parate decisive. Un portiere deve vedersi poco, solo quando serve e senza perdersi in fronzoli inutili: la definizione dell’estremo difensore ideale cade perfettamente sulle spalle del 26 delle Vespe, che mette la firma sul pareggio dei gialloblù con due grandi parate. Nel primo tempo il super intervento arriva su Ricci, mentre nel finale, con la Juve Stabia più attenta a mantenere il pari piuttosto che a cercare il vantaggio, i riflessi felini di Branduani fermano sul più bello Longo. Sempre una certezza. Cassaforte.

Medaglia di bronzo: a Luigi Canotto, caparbio e sfortunato. Tra i tre del reparto offensivo l’ex Trapani è senza dubbio il più in palla. Dopo pochissimi minuti Canotto tenta il colpo da biliardo che però finisce col baciare il palo. La sfortuna non abbatte il 18 della Juve Stabia, bravo a tentare in più occasioni la sortita personale: se in un’occasione la sua conclusione che meriterebbe miglior fortuna incontra il “muro” di un avversario, nella ripresa Canotto calcia alto il pallone cedutogli da Viola con un trucco da illusionista. Slalomista.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Giacomo Calò, in serata non illuminata. Il piccolo Iniesta della Juve Stabia incappa in una gara dove le idee non viaggiano allo stesso ritmo dei piedi. Poche le giocate di qualità del 5, che, sopratutto nel finale, rischia tantissimo in fase di disimpegno senza che ve ne sia alcuna necessità. La “veronica” provata al limite dell’area stabiese a pochi minuti dal termine poteva costare carissimo.

Medaglia d’argento: a Fabrizio Melara, poco pimpante e vivace. Clima ostile per le qualità tecniche e fisiche del Peter Pan stabiese, che non riesce a prendere il volo sulla fascia destra. Poche le volte in cui il 7 salta l’uomo, come pochi sono i rifornimenti che partono dai suoi piedi verso Paponi. Se nella prima frazione di gara Melara ci prova, nella ripresa l’ex Benevento quasi non si vede, venendo rilevato da Torromino.

Medaglia di bronzo: a Daniele Paponi, poco assistito dai compagni. Gara di sofferenza per il numero 10 delle Vespe, destinatario di pochissimi palloni effettivamente e concretamente giocabili. La sua gara poco incisiva non dipende certo da suoi errori quanto da un match per natura non facile, in entrambe le squadre, per gli attaccanti. Restano costanti, anche in una serata ombrosa, la grinta e la determinazione del leader.

Juve Stabia TV


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