Il Podio Gialloblu di Juve Stabia – Virtus Entella 1 – 1: le Vespe conquistano il primo punto dopo la ripresa di campionato rimontando l’Entella passato in vantaggio nel primo tempo
PODIO
Medaglia d’oro: ad Alessandro Mastalli, capitano corsa e cuore della Juve Stabia. Molti si aspettavano l’esordio in campionato del 24 gialloblu a Salerno, invece arriva in casa la prima presenza stagionale di Mastalli a quasi un anno dalla rottura del crociato. Nessun timore reverenziale per il giovane centrocampista, che guida con autorevolezza i compagni giocando il suo primo match cadetto con la sicurezza di chi in Serie B è un veterano. La prestazione positiva del primo tempo diventa importante nella ripresa, quando Mastalli guida il forcing stabiese macinando corsa senza mai perdere lucidità. 90 minuti attesi da un anno. Bentornato!
Medaglia d’argento: ad Alfredo Bifulco, che cambia la gara con la sua sfrontatezza. Dopo tante critiche dovute ad un atteggiamento spesso troppo rinunciatario, l’esterno napoletano si rivede nella sua versione migliore: rapido e sbarazzino con il suo ingresso nella ripresa permette alla Juve Stabia di svoltare la gara. Sua la sortita che porta al fallo di Sala ed al rigore del pareggio, come anche sue sono tutte le azioni più pericolose della Juve Stabia nei secondi 45 minuti. Alla Forrest Gump la corsa con cui a tempo quasi scaduto brucia due avversari su un lancio di Allievi.
Medaglia di bronzo: a Francesco Forte, che torna ad azzannare con regolarità. Seconda rete consecutiva del 32 stabiese che insacca il pesantissimo rigore che rimette in gara la Juve Stabia. Spuntato, nonostante tanta buona volontà, per la prima parte di gara, dopo l’espulsione di Canotto Forte si carica la squadra sulle spalle facendo reparto da solo e tentando l’eurogol dalla distanza dopo aver siglato il pari. Le speranze salvezza delle Vespe sono quasi tutte nei suoi piedi.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Mariano Izco, che non incide nel momento in cui Caserta si affida alla sua esperienza. Non facile il compito affidato all’argentino, schierato da quinto a destra in un ruolo non suo e che soprattutto richiede tanta gamba e freschezza. L’ex Catania non pare a suo agio e gestisce male i palloni che passano dalle sue parti; nella ripresa col passaggio al 4-3-1-2 pare riprendersi ma poco dopo Caserta lo fa accomodare in panchina.
Medaglia d’argento: ai colossi Troest e Tonucci, troppo spesso impacciati nelle retrovie. I due giganti soffrono la velocità di De Luca e le tante incursioni dei centrocampisti della Virtus Entella, in più occasioni vicini alla rete dopo aver sorpreso i centrali stabiesi. Nessun errore da matita blu per i due da cui però, per esperienza e qualità, ci si aspetta sempre prestazioni di alto livello.
Medaglia di bronzo: a Luigi Canotto ed alla sua clamorosa ingenuità. E’ l’elemento più determinante della squadra insieme a Forte e Calò (lo sa bene) e per questo non può incappare in blackout caratteriali che condizionano il destino suo e della Juve Stabia. La zuffa che innesca con Coppolaro lo fa cacciare fuori (probabile la squalifica per due turni) e fiacca le speranze di rimonta vittoriosa delle Vespe. Deve limare alcuni eccessi che ancora ne compromettono la piena maturazione.