Buona la prima per la Juve Stabia. Le Vespe sfondano il muro della Pistoiese grazie alla rete di Paponi, conquistando la sfida di domenica all’Hellas Verona
PODIO
Medaglia d’oro: a Luigi Canotto, che eletrizza la gara con il suo ingresso. Inutile girarci intorno: l’esterno calabrese è forse l’elemento di maggior qualità in casa Juve Stabia, quello in grado di cambiare le partite in un lampo. Come una vespa impazzita, dopo il suo ingresso in campo Canotto è ovunque: salta costantemente l’uomo, offre assist perfetti ai compagni e tenta la soluzione personale, il tutto a velocità sconosciute agli altri 21 in campo. E’ il 21, infatti, a regalare a Paponi il gol vittoria con una giocata sontuosa, ed il successivo appoggio al bacio al Capitano di ieri. Quando c’è la voglia di mettersi al servizio della propria squadra, è uno degli elementi di spicco dell’intera categoria: Vitamina C.
Medaglia d’argento: a Daniele Paponi, che regala il primo giro di Papo Dance. Non sarà un bomber puro, non avrà l’esplosività di altri attaccanti ma da quando è a Castellammare, lo Scorpione ha acquisito una regolarità sotto porta forse mai avuta in carriera. Prestazione da leader e Capitano per il numero 9, che va a contrasto, sopporta le “carezze” della difesa arancione per poi mantenere lucidità sotto porta e gonfiare la rete al secondo tentativo, regalando alla squadra la sfida all’Hellas e vincendo la pizza scommessa con Mister Caserta. Proprio il tecnico in sala stampa scherza con il suo attaccante, definendolo “quarantenne”, ma a questo punto Paponi è un’etichetta pregiata: più passano gli anni e più migliora. Vino DOC.
Medaglia di bronzo: a Giacomo Calò, che inizia a togliersi la polvere di dosso. All’indomani dell’eliminazione nel doppio confronto con la Reggiana, il D.S. Polito disse ai nostri microfoni: “Calò è la prossima scommessa da vincere perchè ha qualità importanti.”. Detto – fatto: il giovane centrocampista scuola Samp scende in campo con la consapevolezza di chi sa che la stagione può essere quella della svolta e con la voglia di prendersi tante responsabilità. Accanto a un Viola già in forma campionato, Calò acquisisce sicurezza minuto dopo minuto, dirigendo la squadra, andando vicino al gol di testa ed innescando con un lancio di 50 metri la serpentina decisiva di Canotto. Con Capitan Mastalli, inevitabilmente, con le valigie sempre pronte, Calò sembra essere l’erede designato a prendere il posto del golden boy stabiese. Alla riscossa.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Salvatore Sandomenico, che brilla a sprazzi nel suo ritorno al Menti. L’esterno ex Siracusa vive il ritiro come chi ha un piede dentro ed un fuori alla porta; il suo futuro resta da definire e l’incertezza non aiuta, probabilmente, la concentrazione. Tanto impegno per l’esterno che, però, incappa nelle forzature viste spesso nella sua stagione alla Juve Stabia: troppe volte il dribbling difficile viene preferito allo scarico facile al compagno libero, la maggior parte delle volte con risultati rivedibili. Peccato, per lui e per la squadra, l’occasionissima sciupata di testa su invito col contagiri di Melara. Fuori giri.
Medaglia d’argento: a Bruno Vicente, ieri dalle geometrie imperfette. Gara solida ma meno appariscente del solito per il brasiliano, che cerca spesso il lancio lungo, piatto forte dell casa, senza però trovare la necessaria precisione. Inevitabile che la stanchezza e la condizioni precarie offuschino anche la qualità delle giocate, con Vicente che resta uomo cui affidare la bussola non appena si inizierà a fare sul serio. Impreciso.
Medaglia di bronzo: a Pietro Dentice, che si vede poco in entrambe le fasi. Nessun grattacapo particolare per il terzino, ieri sera, destro, della Juve Stabia, dal quale però, dopo una stagione anonima, ci si aspetta di più. Pochissime le sortite offensive, con cross che sono telefonate per Crisanto, come pochi sono gli interventi difensivi degni di nota. Sbiadito.