Calò e Branduani regalano la vittoria del derby alla Juve Stabia, che supera al Menti una Paganese in partita fino alla fine.
PODIO
Medaglia d’oro: a Paolo Branduani, il Super Man della Juve Stabia. Prestazione da urlo (nel vero senso della parola) per il portiere delle Vespe che con le sue parate consegna, forse più anche di Calò, la vittoria ai gialloblù, facendo esultare/urlare in più occasioni tutto il Menti. Almeno quattro gli interventi decisivi del numero 26 stabiese, che impressiona per completezza del proprio repertorio; palloni alti, palloni bassi, conclusioni dalla distanza, incornate di testa ed uscite alte: Branduani attira a sè qualsiasi palla che arriva nel proprio habitat, difeso come un leone che difende la “propria” savana. Tra gli acquisiti più azzeccati della recente storia della Juve Stabia. Calamita.
Medaglia d’argento: a Giacomo Calò, che si mette alle spalle la gara di Potenza con..la potenza con cui spacca la porta. La vittoria porta la firma del jolly della Juve Stabia che torna a dirigere la squadra come il più talentuoso direttore d’orchestra. Dai piedi del giovane numero 5 partono sventagliate che illuminano le sgroppate di Canotto e compagni ma, soprattutto, il mix di effetto e potenza che sorprende Santopadre. E’ suo l’acuto improvviso che cambia la musica del match e che rende gialloblù il sottofondo musicale della gara. Una melodia piacevolissima, quella di Calò, che porte in dote tre punti pesantissimi. Luci d’artista.
Medaglia di bronzo: a Nicholas Allievi, sempre una granitica certezza. Se lo chiamano il Ministro un motivo ci sarà: Allievi passa dalla sinistra al centro con la facilità dei politici moderni; a differenza loro, però, il difensore stabiese è fedelissimo al suo schieramento, con il quale anche oggi arriva una grande prestazione. Insieme a Vitiello, Allievi è il più in palla della retroguardia stabiese, un po’ in sofferenza dinanzi alla spensieratezza della Paganese. Al Menti però va in scena un gran comizio del Ministro stabiese, che gestisce bene il fronte destro dell’attacco paganese, chiudendo nel finale con tempismo perfetto Cesaretti, pronto a colpire da distanza ravvicinata. Poche promesse ma tanti fatti.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: al virus influenzale che ha colpito mezza squadra (o quasi). Tre calciatori debilitati in campo (Viola, Torromino, Paponi), uno entrato dalla panchina nonostante i malanni (Vicente) e due indisponibili (Melara e Carlini) sono le conseguenze della forma virale che si è abbattuta sulla Juve Stabia nelle ultime ore. Inevitabile che i ragazzi di Caserta, già provati dalle tre gare ravvicinate, abbiamo sofferto sulla distanza, con molti elementi costretti a fare gli straordinari. Ferme restando le qualità collettive della squadra, si spera di arrivare al vicino rush decisivo della stagione a ranghi completi.
Medaglia d’argento: alle palle gol sprecate. Poco da dire sulla prestazione dei gialloblù, solidi per l’ennesima volta nell’arco di un campionato strepitoso; a dare rammarico, come confermato dal tecnico, lasciando la gara in bilico fino all’ultimo, sono state le troppe occasioni da rete sciupate della Juve Stabia. Tutto perfetto o quasi fino all’ultima scelta (conclusione e/o passaggio), errata per questione di centimetri. Certamente la capacità di soffrire è sintomo della grande squadra, ma siamo certi che le vittorie sarebbero piacevoli anche con meno suspense.
Medaglia di bronzo: alla poca brillantezza del reparto offensivo. Salvo i guizzi di Canotto, frizzante ed a tratti imprendibile, ma anche lui impreciso nell’ultimo passaggio, la manovra stabiese ha risentito della carenza di fantasia, dovuta all’assenza di Melara e sopratutto Carlini, elementi determinanti per i risultati della squadra. In tal senso, da sottolineare il buon esordio casalingo di Torromino: la potenza di Hulk, vista a sprazzi oggi, sarà determinante fino alla fine della stagione.