Termina subito l’avventura in Coppa Italia per la Juve Stabia. La squadra di Fabio Caserta esce al secondo turno a seguito dei calci di rigori con l’Imolese
Medaglia d’oro: a Paolo Branduani, già in forma campionato. Tra i tanti lavori fatti al Romeo Menti sembra quasi che sia stato alzato un muro avanti alla porta delle Vespe: la sensazione è giusta ma a respingere praticamente ogni pallone avviato verso i pali stabiesi è Branduani. Il portierone della Juve Stabia vince la sfida a tratti infinita con Vuthaj, raccogliendo sì in un’occasione la palla dalla rete, ma negando per almeno altre tre volte gol praticamente fatti alla punta emiliana. Sicurezza assoluta, urla che dalla sua aera guidano a distanza i compagni, stato di forma già impeccabile; dopo essere stato il miglior portiere della C, il 26 è pronto a lanciare il guanto…ne di sfida ai colleghi che incontrerà in campionato. CEMENTO ARMATO
Medaglia d’argento: a Bright Addae, subito padrone della mediana stabiese. Con il suo fisico da corazziere, dovrebbe aver bisogno di tempo per trovare la miglior condizione, invece l’ex Ascoli fa già della corsa e dei muscoli le sue armi in più. Il ghanese macina i chilometri di un vecchio motore diesel alla velocità di una fuoriserie, mescolando bene fase di interdizione ed inserimenti offensivi. Nel primo tempo è lui a far sobbalzare il Menti prima con uno statuario stacco di testa e poi con il piatto destro che si stampa sulla traversa. Ripresa dallo stesso registro, in cui non calano i giri del motore africano. FULL OPTIONAL
Medaglia di bronzo: a Max Carlini, impeccabile geometra stabiese. Il Conte ricama verticalizzazioni da regista e scatti da centometrista, fungendo alla perfezione da gancio tra centrocampo e attacco; l’ex Reggiana sembra quasi non patire l’afa stabiese ricaricando le energie dopo ogni scatto. Da applausi, per caparbietà e precisione, il lucido pressing con cui il centrocampista della Juve Stabia fa salire fisicamente la squadra; dischetto agrodolce per il Conte ma si sa, non è da certi particolari che si giudica un calciatore e lui lo è con la C maiuscola. DURACELL
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: ad Alessandro Rossi, ingiudicabile perché a tratti non pervenuto. Gara da fantasma per l’attaccante scuola Lazio, chiamato a reggere con la sua fisicità la fase offensiva ma inefficacie nel compito assegnatoli. Pochissime le volte in cui il 9 attacca la profondità o aggredisce l’area di rigore; ovviamente la condizione non ottimale del momento non aiuta. Certamente il mercato correrà in aiuto della Juve Stabia ma la scelta di liberarsi a cuor leggero e netto di Paponi ed El Ouazni rischia, ad oggi, di non pagare.
Medaglia d’argento: a Pasquale Fazio, non impeccabile in fase di marcatura. L’ex Ternana fa della duttilità la sua forza ma ad oggi in lui si sono viste sbavature sia da centrale che da esterno (ieri mancino): poca la spinta offerta sull’out sinistro, come non impeccabili si sono rivelate le sue diagonali. Per la rete dell’Imolese è determinante la scarsa copertura proprio del 3 gialloblu su Vuthaj.
Medaglia di bronzo: a Fabrizio Melara, che non trova la scintilla per infiammare la gara. Ci si aspettava di vederlo nella posizione ormai collaudata di terzino, invece il ritorno all’antico non fa bene al calciatore romano, poco incisivo nel creare la superiorità numerica. Inevitabile il calo alla distanza per che ha comprensibilmente bisogno di tempo per entrare in condizione.
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cura di Raffaele Izzo