La Juve Stabia cade in casa contro il Frosinone di Alessandro Nesta, che con un gol ad inizio e fine gara vince la prima gara esterna della sua stagione. Troppe le assenze per Fabio Caserta.
PODIO
Medaglia d’oro: a Giacomo Calò, cuore e cervello della Juve Stabia. In una gara in cui le Vespe hanno dovuto fare a meno di tante certezze, ruolo ancor più rilevante se lo prende il giovane regista stabiese, tappa obbligata di ogni manovra incisiva della squadra di Caserta. Il coraggioso, al di là del valore dell’avversario e della difficoltà della gara, Calò è il primo a firmare la gara con la conclusione potente che costringe Bardi al primo intervento importante della sua giornata; accanto alla consueta qualità il 5 gialloblu appoggia la quantità di solito garantita da Calvano, giocando anche di sciabola quando il gioco di fino non dà i suoi frutti. Suo l’ultimo tentativo stabiese, con la punizione che sfiora la traversa prima del raddoppio di Ciano.
Medaglia d’argento: a Kingsley Boateng, propositivo e pimpante dopo il suo ingresso in campo. A distanza di mesi dal suo ultimo spezzone di gara, a Perugia il 14 settembre scorso, l’esterno ghanese torna a vedere il campo mostrando tutta la voglia di fare bene spesso sconosciuta ai suoi compagni di reparto più quotati. Grintosa l’entrata in partita di Boateng, che spinge sull’out sinistro con intraprendenza cercando di innescare Forte; al netto dell’esito delle giocate, il 4 gialloblu mostra molta più voglia di fare di chi invece troppo spesso ha approcciato le partita con massimo relax.
Medaglia di bronzo: a Roberto Vitiello, soldato encomiabile sulla fascia destra. Le difficoltà costanti che incontrano i terzini sinistri stabiesi sono indice di quanto sia complesso disimpegnarsi bene in quel ruolo, alternando in maniera equilibrata la fase di appoggio alla manovra come quella di copertura. La prestazione di oggi conferma come il professore della difesa della Juve Stabia potrebbe tenere una cattedra sui doveri del “buon terzino”: spinta quando c’è da aiutare la squadra a fare male e diagonali difensive perfette (anche col Frosinone) che limitano i danni per le Vespe. Il tutto con circa 15 anni in più rispetto ai colleghi di reparto.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Danilo Russo, che incappa nell’errore che consegna la vittoria al Frosinone. Al di là della netta superiorità mostrata dalla squadra di Nesta, che avrebbe potuto chiudere la pratica già nel primo tempo, la differenza tra Juve Stabia e Frosinone oggi l’hanno fatta i portieri. Goffo e tardivo il tuffo di Russo sulla conclusione di Beghetto, come invece determinante è Bardi sui tentativi ben indirizzati di Calò e Ricci. Certamente, poco dopo la rete del Frosinone, Russo nega a Dionisi il raddoppio ma il suo buon intervento arriva quando la gara è già incanalata sui binari laziali.
Medaglia d’argento: a Pasquale Fazio, in costante sofferenza sull’indiavolato Dionisi. Che l’ex Ternana non fosse un centrale difensivo era chiaro già prima della gara di oggi, che però conferma le difficoltà del calciatore nel ruolo. Pur sottolineando la sua generosità nel mettersi a disposizione della squadra, è evidente che la prestazione del 31 stabiese sia colma di errori; Fazio arriva quasi sempre tardi sugli attaccanti del Frosinone, rischiando di essere travolto ad ogni tentativo dei laziali. A suo sfavore gioca anche una condizione fisica precaria. Per fortuna Mezavilla ci mette una pezza.
Medaglia di bronzo: a Massimiliano Carlini, orfano della posizione in cui fare la differenza. Il Conte Max, nonostante l’investitura riservatagli alla vigilia da Caserta quale uomo giusto per fare risultato, spreca l’occasione senza mai trovare il fazzoletto di campo in cui essere determinante. Carlini galleggia a centrocampo, inghiottito dai pari ruolo del Frosinone, senza che la carica da ex lo porti a dare qualcosa in più. Per il 29 continua la ricerca della scintilla con cui dare la svolta alla stagione sua e della squadra.