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Castellammare di Stabia

Il Podio Gialloblu di Juve Stabia – Cittadella 0 – 1

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Ancora una sconfitta interna, la terza in tre gare, per la Juve Stabia, superata al Menti anche dal Cittadella. La rete di Diaw è uno dei pochi lampi in una gara che, soprattutto per i gialloblu, ha fatto vedere poco

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Medaglia d’oro: a Magnus Troest, rivistosi a sprazzi in versione Vichingo. La prestazione più convincente nella prima parte di stagione del danese non coincide con un risultato positivo per la Juve Stabia, ancora condannata alla sconfitta. Seppur ancora lontano dai livelli della scorsa stagione, Troest pare finalmente più pronto fisicamente e più cattivo e puntuale nelle chiusure sugli avversari. Nel primo tempo infuoca il Menti il suo tackle, preciso quanto imperioso, su Diaw lanciato a rete.

Medaglia d’argento: ad Adriano Mezavilla, che mette una pezza dove può. Il paradosso è che al ritorno in Serie B la Juve Stabia debba affidarsi in difesa ad un 36enne fuori ruolo; ciononostante il brasiliano da vero capitano comanda i compagni, dando tutto anche in una veste per lui non naturale. Provvidenziale in un paio di chiusure, Mezavilla fa di tutto perchè la Serie B conquistata con i suoi gol non scivoli inesorabilmente via ma non può certo essere efficace da solo o quasi.

Medaglia di bronzo: al duo Del Sole – Canotto, che a turno danno vivacità alle isolate manovre stabiesi. Il giovane esterno scuola Juventus, mostra tecnica individuale di prim’ordine e voglia di spaccare il mondo: tenta in maniera alternata la soluzione personale ed i rifornimenti da assistman. Quando sarà al meglio potrà dare di più, come potrebbe dare di più (se vedesse più il campo) Luigi Canotto. Anche oggi, entrato in campo dopo il vantaggio veneto, il 18 ha creato scompiglio tra gli avversari con le sue folate spesso frenetiche ma coraggiose in una squadra totalmente piatta. Al netto dei suoi preziosismi e degli aspetti in cui deve migliorare, il suo utilizzo a singhiozzo in un gruppo in preda alla paura è quasi un mistero.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Karamoko Cissè, e ai due gialli folli rimediati con incredibile ingenuità. Guardando esclusivamente all’aspetto tecnico, la prestazione del guineano è tutto sommato positiva. Notevoli sono gli spunti nello stretto con cui Cissè garantisce spesso superiorità numerica alle Vespe, giocando anche nell’interesse degli esterni. Da censurare completamente i due gialli che il 16 rimedia sul finire delle due frazioni di gioco, entrambi per proteste/lamentele nei confronti della terna arbitrale. Un atteggiamento assurdo, soprattutto perchè posto in essere da uno degli uomini di maggiore esperienza tra i gialloblu. Comprensibile è un errore, ma due in fotocopia no.

Medaglia d’argento: a Davide Di Gennaro, abulico nell’ora di gioco concessagli. Dopo le prime partite incoraggianti, il rendimento dell’ex Lazio si è abbassato progressivamente fino a raggiungere l’apice della pochezza oggi, con la prestazione più incolore offerta da Di Gennaro alla Juve Stabia. A terra fisicamente, il 10 non riesce ad incidere nemmeno puntando sulla tecnica, che non gli mancherebbe, incappando in errori elementari ed inaccettabili. Ad oggi rischia di essere un fuoco di paglia: intenso ma breve.

Medaglia di bronzo: a Bright Addae, mastino per ora visto in versione micio. Doveva essere l’acquisto di maggior esperienza, quello in grado di far fare il salto di qualità alla squadra ma ad oggi è una delle delusioni, tante, della stagione. Carente, come normale che sia per quelle che sono le caratteristiche, dal punto di vista tecnico e di visione di gioco, il ghanese è inconsistente anche dal punto di vista fisico e nella fase di rottura, in cui non becca mai l’avversario ed appare dopo poco sulle gambe.

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