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Castellammare di Stabia

Il Podio Gialloblù di Foggia – Juve Stabia 1 – 1

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Prestazione coraggiosa ed ordinata per la Juve Stabia, che impone il pareggio al fortissimo Foggia di Roberto De Zerbi. In terra pugliese il match tra Vespe e Satanelli termina 1 a 1.

Campionato Lega Pro, Girone C, 10/01/2016, Foggia – Juve Stabia 1 – 1

PODIO

Medaglia d’oro: a Francesco Nicastro che con la sua perla dalla distanza gela lo Zaccheria. La seconda punta comincia l’anno nuovo così come aveva chiuso il 2015, ovvero risultando decisivo per le sorti della Juve Stabia. Nicastro dimostra di aver acquisito ormai la freddezza e l’istinto killer del grande attaccante e, dopo aver recuperato palla a seguito di un errato disimpegno della difesa pugliese, non si fa pregare un attimo per scaricare dai 25 metri un autentico bolide nel sette alla sinistra di Narciso. Il sinistro del numero 10 porta le Vespe ad un rete bellissima quanto importante, che incanala subito il match in binari favorevoli alla squadra di Zavettieri. Nella ripresa è sempre l’attaccante siciliano a sfiorare il nuovo vantaggio gialloblù con uno pallonetto mancino su Narciso in uscita, dopo un bel triangolo con Del Sante, che però l’estremo difensore foggiano neutralizza bene. Ancora, da ricordare è il bellissimo tuffo con cui la punta impatta di testa un cross teso proveniente dalla sinistra. Nicastro chiude dunque il suo girone d’andata con 5 gol all’attivo e la consapevolezza di essere ormai l’attaccante principe, per senso del gol e precisione negli assist, della squadra stabiese.

Medaglia d’argento: alla coppia difensiva Polak – Migliorini, a tratti insuperabile. I due difensori decidono di separarsi (le indicazioni ci dicono che con tutta probabilità quella di Foggia è stata l’ultima gara di Migliorini in gialloblù) con una super prestazione che resterà a lungo nei ricordi dei tifosi stabiesi. Per uscire indenni dallo Zaccheria era necessaria una prova di assoluto coraggio ed attenzione, proprio come quella offerta dai due giganti difensivi. Jan e Marco, quasi come se ci fosse un accordo, si sono divisi la scena; mentre Polak ha giganteggiato soprattutto nel primo tempo, quando la squadra ha solo traballato, senza però cadere, dinanzi ai colpi del Foggia proprio grazie alle chiusure difensive del ceco, Migliorini è salito in cattedra nella ripresa, rendendosi protagonista di svariati interventi volanti ed in acrobazia con cui ha chiuso la porta in faccia agli attaccanti pugliesi. Il punto strappato dalle Vespe ai Satanelli porta la firma dei due difensori, i quali dimostrano per l’ennesima volta di essere solo di passaggio in Lega Pro.

Medaglia di bronzo: a Kenneth Obodo, che mette il suo marchio sulla partita. Un match in trasferta, su un campo difficile, contro avversari forti sia fisicamente che tecnicamente, è l’ideale per le caratteristiche del leone nigeriano, che respinge quasi da solo (difesa a parte) i tentativi dei rossoneri. Obodo riesce spesso a strappare la palla dai piedi degli avversari e ad intercettare la sfera prima che questa arrivi nelle zone più pericolose per la Juve Stabia, risultando un baluardo quasi insuperabile per i foggiani. Allo strapotere fisico evidente a tutti, Obodo affianca una lucidità ed una serenità palla al piede rara per un giocatore delle sue caratteristiche e che lo rende imprescindibile negli equilibri della squadra. Sempre più leader in campo e fuori.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: ai tifosi del Foggia ed ai loro beceri cori. Dopo il pareggio della propria squadra, i pugliesi che gremivano lo stadio Zaccheria hanno reputato fosse più utile inneggiare all’eruzione del Vesuvio anziché esultare per la rete della propria squadra. Passano gli anni ma l’ignoranza negli stadi italiani resta dilagante, imbarazzante e vergognosa. La riflessione che più sorge alla mente è che ormai i cosiddetti cori territoriali non provengono più da tifoserie del nord nei confronti di quelle del sud (non che questo fosse giustificabile), ma anche tra tifosi di regioni confinanti e che quindi dovrebbero essere quantomeno “alleati” nel debellare il fenomeno del razzismo territoriale. Senza dilungarci oltre modo su episodi che meritano meno considerazione possibile, speriamo soltanto che chi di dovere infligga la giusta sanzione agli autori di questi cori (una partita a porte chiuse, magari, cancellerebbe la voglia di “tifare” per il Vesuvio).

Medaglia d’argento: a Sergio Contessa, nel primo tempo disattento in copertura ed in generale poco preciso nei rifornimenti agli attaccanti. L’esterno pugliese nella prima frazione lascia troppo solo Liotti, spesso preso in mezzo dai due esterni del Foggia e in palese difficoltà, non fornendo la giusta assistenza ai colleghi della retroguardia. Anche in fase offensiva Contessa non sfoggia la sua miglior prestazione, sprecando qualche cross di troppo o sbagliando la misura dei traversoni. Infine, è grave la poca lucidità a causa della quale Contessa non vede, in occasione di un contropiede, Cancellotti lanciato verso la porta avversaria solo, sulla fascia destra del campo, intestardendosi invece nell’azione personale.

Medaglia di bronzo: spiace dirlo ma a Guido Gomez. Il nuovo acquisto Del Sante non si fa notare sotto porta, ma almeno fa a sportellate, spizzica la palla per i compagni, tiene alta la squadra e serve un assist delizioso che per poco Nicastro non trasforma nella rete del sorpasso gialloblù. La staffetta tra attaccanti produce effetti negativi per le Vespe, con Gomez che non riesce mai a far salire la squadra e che, in generale, appare poco reattivo e quasi sovrappensiero. Per ritagliarsi uno spazio importante, con l’arrivo di Del Sante ed il recupero di Ripa, occorrono una cattiveria ed una grinta completamente differenti. Al giovane attaccante non imputiamo nulla, le nostre parole vogliono essere solo uno sprone ad affiancare maggiore determinazione alle sue doti tecniche.

Raffaele Izzo

Juve Stabia TV


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