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on il nuovo decreto Lavoro, approvato il 1 maggio, il governo ha rafforzato il taglio del cuneo fiscale già previsto in legge di Bilancio: l’incremento è di 4 punti percentuali, da luglio a dicembre. L’aumento degli stipendi in busta paga: come cambia con il nuovo taglio del cuneo fiscale
Il Decreto Lavoro e Cuneo fiscale, gli aspetti principali
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Il Decreto Legislativo del 18 aprile 2016, n. 50, è una norma di fondamentale importanza per il mondo del lavoro italiano. Conosciuto come “Decreto Lavoro”, esso ha l’obiettivo di semplificare e rendere più efficiente il sistema di appalto dei lavori pubblici.
Il Decreto contiene numerosi aspetti rilevanti riguardanti l’organizzazione del lavoro e la tutela dei lavoratori.
Tra questi, uno dei punti centrali riguarda l’obbligatorietà della pubblicazione dei bandi di gara per i lavori pubblici sull’Albo nazionale degli enti attuatori, e la creazione di procedure ad hoc per la definizione delle clausole sociali e ambientali.
Altre novità importanti sono la semplificazione delle procedure di partecipazione alle gare d’appalto (con la creazione di un registro unico di qualificazione), l’introduzione di sanzioni a carico dei committenti che non rispettano i requisiti minimi per l’affidamento dei lavori pubblici, e un rafforzamento del controllo sugli appalti pubblici da parte dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione).
Tuttavia, il Decreto Lavoro è stato oggetto di numerose critiche da parte dei sindacati, in quanto si ritiene che esso possa accentuare la precarietà del lavoro.
Ad ogni modo, l’entrata in vigore di una così importante normativa rappresenta un passo avanti nella modernizzazione del sistema del lavoro pubblico in Italia.
Per finanziare la misura per quest’anno il governo userà quasi 3 miliardi e mezzo di euro di scostamento di bilancio, autorizzati dal Parlamento.
In una nota del ministero dell’Economia si legge:
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- “Circa 3 miliardi di euro vengono destinati, nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio”
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Cuneo fiscale: aumentano gli stipendi netti
Con l’entrata in vigore del nuovo taglio del cuneo fiscale, molti lavoratori italiani vedranno un aumento dello stipendio netto che ricevono ogni mese.
Di quanto si parla esattamente?
Secondo le stime del governo, il taglio del cuneo fiscale porterà un aumento degli stipendi netti pari al 10%, con un massimale di 3.000 euro annui.
Questo significa che un lavoratore con uno stipendio mensile lordo di 2.000 euro, ad esempio, vedrà un aumento netto di circa 150 euro al mese.
Come avverrà questo aumento?
In che modo si vedrà concretamente in busta paga? In generale, i datori di lavoro dovranno applicare una riduzione dei contributi versati all’INPS e all’INAIL per i propri dipendenti, in modo da liberare risorse che possono essere destinate ad aumentare lo stipendio netto.
Maggiori informazioni su come questo aumento si vedrà in busta paga dovrebbero essere fornite dai datori di lavoro stessi.
In ogni caso, il taglio del cuneo fiscale rappresenta una buona notizia per molti lavoratori italiani, che potranno usufruire di uno stipendio netto più alto ogni mese.
E chissà che questo non porti anche a una maggiore spesa e a un dinamismo ulteriore nell’economia del paese.
In conclusione,
Lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, viene elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila euro mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila.
Le critiche avanzate sui nuovi aspetti del lavoro fanno parte di un dibattito attuale e in costante evoluzione.