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Castellammare di Stabia

Il Napoli gioca senza idee: troppi errori così si lasciano le penne

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Il quotidiano Il Roma analizza il Napoli che è uscito sconfitto dalla partita contro lo Shakhtar all’esordio in Champions League

L’allarme Maurizio Sarri lo aveva dato: «Attenti che se continuiamo a giocare solo per mezzora prima o poi ci lasciamo le
penne», ebbene,  il Napoli le penne ce le ha lasciate contro lo Shakhtar all’esordio in Champions League. Dopo cinque risultati
utili consecutivi, composti da 2 vittorie ai preliminari e tre in campionato, gli azzurri sono tornati con i piedi per terra uscendo sconfitti dalla prima gara della fase a gironi della Champions. Un crollo incredibile che ha messo in luce le debolezze di un gruppo alle quali in Italia non avevamo dato un giusto peso. Ieri sera si è lasciato il gioco nelle mani degli ucraini che, grazie alle proprie qualità offensive, sono riusciti a festeggiare davanti ai loro tifosi. Paulo Fonseca l’ha studiata bene la partita e per un’ora ha comandato il campo segnando due gol a Reina. Sul primo il portiere non ha colpe. Sul secondo, purtroppo, deve fare ammenda perchè è uscito a vuoto lasciando a Ferreira la possibilità di colpire di testa. Sarri ha capito che questo Napoli senza Mertens non può pensare di mettere paura agli avversari e appena l’ha lanciato nella mischia la musica è cambiata. Il belga ha conquistato un calcio di rigore che Milik ha trasformato e in modo continuativo ha messo in difficolta la difesa dei padroni di casa. E solo per poco non è arrivato un incredibile e forse anche meritato pari con quel tiro di Callejon che il portiere ha deviato in angolo. È cominciata male, dunque, questa esperienza nell’Europa ch conta per il Napoli. L’anno scorso si riuscì ad espugnare il campo della Dinamo Kiev.

S

tavolta è stato pagato dazio. Le colpe vanno cercate nelle prestazioni negative di alcuni elementi. In primis Hamsik. Ma anche in una scelta tattica non all’altezza della situazione. Va dato merito pure agli avversari che hanno saputo capire da subito dove gli azzurri erano deboli. Sulle fasce si è andati in difficoltà ma in particolare sono stati regalati troppi palloni in fase di
ripartenza. E farlo contro dei brasiliani molto veloci ha condizionato la gara sin da subito. Ma si stava riuscendo a pareggiare. Milik, se avesse avuto più precisione sotto porta dopo aver segnato il calcio di rigore, adesso si parlerebbe di altro. Il polacco ha tirato altissimo sul passaggio di Insigne. Il gigante Arek non può prendere il posto in questo momento di Mertens. Dries deve giocare altrimenti si danno alcuni vantaggi agli avversari. C’è da valutare una frazione di gioco senza idee e con tante carenze. Le stesse viste con Atalanta e Bologna. Mentre in Italia le individualità hanno avuto la meglio mentre in Europa, contro una squadra ben preparata, si è perso. L’unica cosa che si può dire è che questa sconfitta serva da lezione ad un Napoli che sembra aver smarrito la strada della continuità di gioco.

Non ci si può svegliare sempre dopo un’ora. Altrimenti si lasciano le penne. Il pari sarebbe stato un ottimo risultato, anche in ottica del grande successo del Manchester City in casa del Feyenoord ma significa che l’eventuale qualificazione dovrà essere sudata ancora di più. Iniziando già dal prossimo incontro proprio con gli olandesi al San Paolo. Poi ci sarà il grande scontro con gli inglesi. Ma questo può aspettare. Sarri a fine partita ha provato a spiegare il motivo della sconfitta. Ha voluto chiarire che Mertens ed Allan necessitavano bisogno di riposo. Ma difficile trovare un accordo. «Sono apparsi più brillanti rispetto agli altri che avevano giocato sessanta minuti», ha chiarito l’allenatore. Che, però, è stato molto chiaro nell’ammettere che quando non si fa una grande prestazione si perde. Ed è successo. Ma di sicuro non si può fare un dramma. La sconfitta ci sta ma niente è deciso. Ora testa al Benevento.


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