Lo ha annunciato il Ministro pentastellato dell’Ambiente Sergio Costa intervenendo al Museo del Mare di Milazzo in provincia di Messina.
Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, intervenendo al Museo del Mare di Milazzo (ME) dove è esposto lo scheletro di un capodoglio spiaggiato per la plastica, ha dichiarato “Ho già firmato il decreto ministeriale affinché la raffineria di Milazzo, come gli altri impianti simili, adotti le Bat, le migliori tecnologie esistenti. In questa maniera le emissioni saranno sensibilmente ridotte, si stima del 50%. Inoltre, sempre con decreto ministeriale abbiamo fermato otto nuovi pozzi petroliferi davanti alla piattaforma Vega, la più grande piattaforma offshore del Mediterraneo. La commissione Via Vas ha ritenuto che non rispettassero le garanzie ambientali, e io ho firmato il relativo decreto che ferma i progetti. Se c’è un modo migliore per gestire l’ambiente e quindi la salute, io come uomo dello Stato ho il dovere di farlo e di servire il cittadino. Servono piccoli passi che seguono una visione coerente e precisa. Così si raggiungono gli obiettivi”.
Sulla questione è intervenuta anche la deputata nazionale messinese del M5S, Angela Raffa, la quale ha detto che “Quella per l’ambiente è una attenzione che si deve avere sempre. Per ciascuno di noi, è testimoniata dalle tante battaglie condotte da prima di essere eletti e dai comportamenti di tutti i giorni. Quante persone si scoprono ‘green’ sempre in campagna elettorale e quante carriere politiche costruite su un improvviso amore per l’ambiente. Per questo non scrivo mai post scontati sull’argomento. Oggi però lo faccio con questa foto. Lui è Sergio Costa, il nostro Ministro dell’Ambiente. Laurea in scienze agrarie, entra nel corpo forestale, diventa comandante regionale per la Campania. Oggi generale dell’Arma dei Carabinieri. Ruolo che lo vede in prima fila nell’indagine sui rifiuti tossici interrati dal clan dei Casalesi nella Terra dei Fuochi. Si è occupato anche delle discariche abusive nel Parco del Vesuvio e ha condotto indagini sul traffico internazionale dei rifiuti, in collaborazione con la Direzione nazionale antimafia. Lui è il nostro Ministro dell’Ambiente. Una persona che di difendere il nostro territorio e la nostra salute si è occupato sul campo, non in conferenze e comizi. Siamo consapevoli della gravità della situazione e vogliamo lasciare alle generazioni future un mondo un pochino meglio di come lo abbiamo trovato.
Legambiente, attraverso il proprio presidente nazionale Stefano Ciafani, ha plaudito al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per il no definitivo al progetto di ampliamento della piattaforma petrolifera Vega “Siamo davvero soddisfatti che il procedimento autorizzativo del progetto di ampliamento della piattaforma petrolifera Vega sia stato chiuso con un no definitivo, respingendo l’istanza avanzata da Edison ed Eni, come avevamo chiesto formalmente al ministro anche con una mia lettera di un mese fa. Da tanti anni, infatti, l’associazione con i suoi circoli è impegnata a denunciare questa vicenda del tutto paradossale e i rischi rappresentati dalla deriva petrolifera a terra e in mare”.
E aggiunge il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna “Lo abbiamo fatto con il lavoro del comitato regionale e dei nostri circoli locali come quello di Ragusa che ha scritto le osservazioni ai progetti di nuove trivellazioni in mare, contribuendo al diniego di nuove ricerche della Schlumberger o al rigetto del progetto di ampliamento della concessione Vega di Edison ed Eni, o quelli di Scicli e Pozzallo che hanno organizzato iniziative popolari contro ogni nuovo progetto petrolifero la scorsa estate al passaggio di Goletta Verde e nelle manifestazioni di piazza con gli studenti per lo sciopero mondiale sul clima promosso da Greta Thunberg”.
A
dduso Sebastiano
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