Il Mattino – Il confronto tra Ancelotti e la squadra è stato molto duro: lui voleva la schiettezza, e i calciatori gliel’hanno data. Hanno criticato carichi di lavoro troppo leggeri, le sedute tattiche e il modulo
L’edizione odierna de Il Mattino ha ricostruito il faccia a faccia tra Ancelotti e la squadra avvenuto ieri sottolineando alcuni retroscena. Secondo il quotidiano, l’allenatore del Napoli avrebbe utilizzato parole molto dure per far uscir fuori, con schiettezza, le rimostranze dei suoi calciatori. Si è detto disposto a cambiare le cose.
Il Mattino sul confronto Ancelotti-Squadra:
“Carlo parte a testa bassa. Accusa la squadra di non avere una mentalità vincente, di essere priva di personalità e non capisce perché non riesca da sola a trovare gli stimoli per rialzare la testa da questa situazione. Ripete una parola, lo fa più volte: compattezza. Usa frasi aspre, non mette mai in discussione la sua permanenza sulla panchina del Napoli. Quando ha finito di parlare invita i calciatori ad aprire le ostilità contro di lui. Troppo scaltro, troppo furbo, per non sapere già quello che gli avrebbero imputato. Ancelotti ascolta: parlano Allan, Mertens, Insigne, Llorente, Koulibaly e altri. E rovesciano le colpe, considerando molte delle accuse di Ancelotti intollerabili. Esce di tutto: viene puntato l’indice sui carichi di lavoro che sarebbero minimi, sugli allenamenti troppo blandi, sulla necessità di cambiare passo anche nella preparazione delle gare, magari con più sedute tattiche e davanti al video. Vogliono una guida più dura, severa. Ripetono: «Dobbiamo cambiare tutto», rinfacciano ad Ancelotti. Mertens, però, tocca anche un altro punto. Lo fa in maniera schietta e brutale: questa squadra è fatta per il 4-3-3 ed è necessario che a questa soluzione si lavori di più durante la settimana. Non vogliono rompere, ma neppure soccombere. Voleva la verità ed era pronto a sentirla. Lui, Ancelotti, si dice disponibile a ogni cosa, non vuole un braccio di ferro, non li vuole sulla barricata”.
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