Il tecnico si è sentito colpito alle spalle e ha rifiutato anche la risoluzione consensuale
Aurelio De Laurentiis sperava che Carlo Ancelotti potesse rassegnare le proprie dimissioni al termine del match vinto contro il Salisburgo, permettendo al Napoli di raggiungere gli ottavi di finale di Champions League. Così non è stato l’ex tecnico azzurro non era intenzionato ad andare via e solo l’idea di essere stato sfiduciato l’ha fatto sentire tradito, colpito alle spalle, motivo per cui ha rifiutato anche una risoluzione consensuale costringendo, di fatto, il presidente partenopeo ad esonerarlo.
Ecco quanto scritto dall’edizione odierna de Il Mattino:
“Il dado è tratto da giorni, Ma De Laurentiis sperava di non essere costretto a mandarlo via. Preso atto che non avrebbe presentato le dimissioni, ha chiesto al ds Giuntoli di riunirsi all’Hotel Vesuvio. Ed è lì, alle 22:30 che è iniziato il briefing. Qualcuno pensava che potesse terminare a notte fonda e invece, alle 23:10 si chiude tutto: lui, Ancelotti rifiuta sia di rassegnare le dimissioni che di trovare una risoluzione consensuale. È deluso dal comportamento di De Laurentiis, si sente quasi come colpito alla schiena. Ma il passo l’addio dura davvero poco: alla fine arriva la decisione più difficile per il presidente, ovvero l’esonero”.
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