Alle 20:54, ora italiana, il lander Insight della Nasa ha toccato, anche in anticipo sul previsto, il suolo di Marte e “subito dopo” è arrivato il primo segnale del lander che, acompagnato dall’invio delle prime due foto scattate su Marte, ha dato la certezza che tutto, fino ad ora, è andato bene, anzi, anche meglio del previsto e programmato.
Il lander Insight dunque è ‘vivo’ e funzionante e l’applauso liberatorio visto in diretta, seguito dalla storica standing ovation, ne ha data la plastica conferma.
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unti Chiave Articolo
Bisognerà ora aspettare gli altri tempi tecnici necessari al lander Insight per dispiegare i pannelli solari. Per avere la conferma che anche questa fase sarà andata bene, bisognerà attendere intorno alle 2 della notte (sempre ora italiana).
Il lander Insight è il 15° veicolo a toccare il suolo del pianeta rosso. La corsa verso Marte è iniziata nel 1971, quando su Marte giunse il sovietico Mars 2 che però non riuscì ad atterrare e fu distrutto durante la discesa.
Un pizzico di orgoglio nazionale: il lander Insight, e la sua missione, parlano anche italiano
“La missione Insight è molto interessante e vicina agli obiettivi della missione europea ExoMars 2020”, ha detto all’ANSA il commissario dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Piero Benvenuti. Il rover, ha aggiunto, “collocherà nel suolo marziano un sensore per i movimenti sismici che permetterà di capire meglio come funziona e come è fatto il sottosuolo di Marte”.
E’ italiano, infatti, lo strumento Larri (Laser Retro-Reflector for InSight), che è stato sviluppato da Infn e Asi per fornire la posizione precisa del rover. E’ un localizzatore gemello di quello che era a bordo del lander Schiaparelli, purtroppo distrutto nell’impatto con il suolo marziano per un errore del software.
E’ italiano anche il radiotelescopio che dalla Terra catturerà i segnali dei due cubesat: tutte le informazioni dei due piccoli satelliti arriveranno al Sardinia Radio Telescope, “già entrato a pieno titolo nel deep space network”, ha osservato Benvenuti riferendosi alla rete internazionale dei radiotelescopi di supporto alle missioni interplanetarie.
Italiano, infine, il sensore stellare Star Tracker, costruito negli stabilimenti della Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze) che ha guidato la sonda verso Marte, confrontando le immagini rilevate dal suo telescopio con una mappa di circa 3.000 stelle.
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