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Castellammare di Stabia

Il Governo Siciliano approva in Commissione un ddl sull’edilizia

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Il Governo Musumeci lo ritiene mettere ordine nelle procedure amministrative del settore edilizio. L’Opposizione lo definisce un condono.

Dopo l’approvazione in IV commissione all’Ars del Disegno di legge, un testo normativo che dovrebbe semplificare le procedure amministrative nel settore edilizio, sull’edilizia voluto dal Governo regionale di centrodestra del Presidente Nello Musumeci, ci sono state parecchie critiche dai banchi dell’Opposizione in quanto tale assenso viene visto come una sorta di sanatoria, di condono edilizio.

In sostanza molti lavori edilizi che prima avevano bisogno di permesso per costruire, adesso si potranno realizzare con una semplice comunicazione, e tante delle opere che prima andavano realizzate previa avviso adesso saranno in edilizia libera

Il punto della questione è soprattutto l’art. 18 «Compatibilità delle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo 1.  Dopo l’articolo 25 della legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 è aggiunto il seguente articolo: “25-bis Norme di interpretazione autentica.  2. Con l’articolo 24 della Legge regionale 5 novembre 2004, n. 15 sono stati recepiti i termini e le forme di presentazione delle istanze presentate ai sensi dall’art. 32 del Decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito con legge 24 novembre 2003, n. 326. 3. In forza del predetto recepimento resta salva l’ammissibilità delle istanze presentate, ai sensi del precedente comma l, per la regolarizzazione delle opere realizzate nelle aree soggette a vincoli che non comportino inedificabilità assoluta nel rispetto di tutte le altre condizioni prescritte dalla legge vigente».

In pratica un immobile totalmente abusivo all’interno di un parco o di una riserva con condono nazionale verrebbe abbattuto ma qualora dovesse passare la norma siciliana potrebbe essere sanato attraverso un parere positivo da parte dell’autorità competente

Il Governo Musumeci, dopo il polverone scatenato riguardo la norma, per un momento è sembrato essere propenso a ritirare l’articolo 18. Ma poi nulla è stato fatto. Musumeci ha proseguito per la sua strada, portando davanti al giudizio della Commissione Ambiente dell’Assemblea Regionale Siciliana la seguente decisione: abolire o non abolire l’articolo 18. Il 7 luglio, in Commissione si è votato per l’approvazione dell’articolo. La maggioranza, senza tener conto delle numerose proteste dell’opposizione, ha fatto quindi quadrato per mantenere intatto l’articolo che permette il condono nella aree sottoposte a vincolo paesaggistico.

l testo comunque dovrà essere sottoposto all’esame dell’Assemblea Reginale Siciliana (ARS). In Commissione è stato votato dalla sola maggioranza di centrodestra, mentre l’unico deputato renziano in commissione, Edy Tamajo, era assente al momento del voto. Tamajo, in compenso, aveva votato a favore dell’articolo che contiene la sanatoria nella scorsa seduta: “Io – aveva detto a Repubblica – ho votato sì secondo responsabilità. Non capisco perché i grillini debbano strumentalizzare. Il masochismo porta a essere così: si vuole sfasciare la società, impedire che ci sia sviluppo. Se questi casi non si normano ci sarà un problema di carattere sociale”.

L’on. Giusi Savarino, avvocatessa, presidente della IV Commissione, eletta con la lista ‘In Sicilia Nello Musumeci’ ha dichiarato “Non introduciamo nessuna sanatoria o condono edilizio, ma mettiamo ordine in questa materia e, soprattutto, consentiamo ai siciliani di poter costruire o ristrutturare con grande semplicità, senza perdersi nei meandri di soprintendenze ed uffici tecnici”.

“Non introduciamo nessuna sanatoria o condono edilizio – ha aggiunto la Savarino – bensì mettiamo ordine in questa materia e, soprattutto, consentiamo ai siciliani di poter costruire o ristrutturare con grande semplicità, senza perdersi nei meandri di soprintendenze ed uffici tecnici. Il Ddl Edilizia fa coppia con la riforma Urbanistica già al voto in Aula. In questo modo, grazie al lavoro sinergico tra Ars e Governo Musumeci entro la fine della Legislatura, riusciremo a modernizzare la Sicilia e creare le condizioni affinché si investa nella direzione di un territorio sempre più “Green” e liberi dalle lungaggini burocratiche che spesso, purtroppo, penalizzano e rallentano il comparto edile”.

“C’è un condono, non potevamo dire sì a un testo che sana gli abusi. È l’ennesimo macroscopico scivolone del governo Musumeci che a parole è contro gli abusi edilizi, nei fatti, però, li difende con tanto di legge». Replicano i deputati del M5s all’Ars, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito, che oggi, in commissione Ambiente, hanno votato contro il disegno di legge sull’edilizia che è passato in aula con i i voti della maggioranza.

“Il testo – afferma l’avvocato Giampiero Trizzino dei Cinque Stelle – contiene la norma che estende la sanatoria del 2003. Musumeci, appena qualche giorno fa in aula, aveva detto chiaramente che il suo governo è per la corretta gestione dell’ambiente, nel contrasto di ogni fenomeno di abusivismo edilizio. Peccato però che nei fatti si comporti in maniera diametralmente opposta. Il presidente aveva l’occasione per fare finalmente qualcosa di buono in questa inconcludente legislatura, ha sprecato pure quest’opportunità”.

Il PD ha annunciato “Ci opporremo in ogni modo all’approvazione definitiva di una sanatoria che comprometterebbe il valore di una legge che, invece, dovrebbe servire a ordinare ed incentivare la materia dell’edilizia nell’Isola”.

Secondo il presidente Gianfranco Zanna di Legambiente Sicilia “la Commissione Ambiente dell’Ars ha terminato il suo lavoro nel peggior modo possibile, esitando il ddl sull’edilizia, con la norma che contiene la sanatoria del 2003. Nonostante i tanti proclami su difesa dell’ambiente e contrasto ad ogni forma di abusivismo, il governo Musumeci e la maggioranza che lo sostiene – ha spiegato Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – nei fatti si dimostrano a favore del “partito degli abusivi”. Ma non è detta l’ultima parola, il ddl dovrà andare adesso all’esame dell’Ars dove, ci auguriamo, prevalga il buon senso e si metta la parola fine ad una norma che distrugge il territorio dell’isola”.

 

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