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Castellammare di Stabia

Il consigliere Scala: “Per le Terme il fallimento si poteva evitare”

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Il consigliere Scala: “Per le Terme il fallimento si poteva evitare”

Castellammare di Stabia – Sulle informazioni che il sindaco ha fornito a proposito della possibile soluzione per la riattivazione delle Terme, ovvero i protocolli d’intesa tra Governo, Regione, Comune e Invitalia e i percorsi per attirare e agevolare privati a investire, il consigliere Tonino Scala del gruppo Liberi & Uguali, nutre serie perplessità.

“Se le cose stessero così come raccontate – afferma Scala – non potremmo che esprimere apprezzamento. La soluzione del problema Terme è tra i principali nodi da risolvere per ridare fiducia e speranza alla nostra Castellammare”.

Il consigliere invita il sindaco a “smetterla di giocare, di continuare con spot, post, annunci cui non segue niente”, ricordando che nel recente passato, più volte sono state improvvisate risposte e indicate soluzioni ai tanti problemi della città, ma mai ci sono stati atti amministrativi consequenziali.

E

via, un ennesimo elenco dei problemi che attendono urgenti risposte, dai rifiuti al piano casa, dai problemi del Centro antico alle Terme, da Fincantieri ai problemi legati all’ambiente, all’acqua pubblica, alla scelta della sede del Distretto.

Da qui le riserve del consigliere che ricorda al primo cittadino che per il problema sede Distretto, nonostante l’impegno assunto dal Consiglio comunale, pare che non si è riusciti a inviare nemmeno la lettera per la proposta di disponibilità della sede, dove appunto ospitare detta struttura.
Uno dei problemi sul tappeto che non trovano soluzioni che avvalorano i dubbi di Scala su quanto affermato dal sindaco a proposito della riattivazione delle Terme.

Dati per certe le sottoscrizioni dei protocolli d’intesa e dunque l’impegno di Invitalia, proposta avanzata dall’opposizione a inizio legislatura e bocciata dalla maggioranza, sarebbe un fatto positivo, anche se va detto che questi due anni sono stati caratterizzati da una mancanza di atti capaci di predisporre il tutto per rendere concreta la proposta, con il rischio di allontanare sempre più la riapertura delle terme.

Il consigliere sostiene che alla riunione a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, riunione organizzata dai parlamentari del Movimento 5 stelle, il sindaco è andato impreparato, con un bagaglio maturato in due anni di governo della città colmo d’indecisioni e subalternità alle scelte del Commissario liquidatore.

“Sindaco lei ha cambiato più volte posizione travolto dal dubbio, facciamo due bandi o uno, vendiamo l’albergo, arrivano i cinesi, etc: dichiarazioni a vuoto, rese sempre scappando dal confronto in Consiglio Comunale. E subalternità alle scelte del liquidatore al quale aveva chiesto di preparare il piano di rilancio che non abbiamo mai visto, salvo poi a cambiare idea e a cercare all’esterno un altro consulente. La verità che emerge dagli incontri di Roma – afferma Scala – è che lei è stato rinviato a casa con l’invito a fare i compiti che in questi mesi non ha fatto!!!”.

IL fallimento si poteva evitare, è la notizia che svela il consigliere Scala, facendo riferimento a un documento, che allega alla nota inviata in redazione, documento di Invitalia che conteneva e contiene una proposta per un concreto percorso per procedere al bando per selezionare il privato capace di investire per la gestione delle Terme.

Un documento che risale a sei anni fa, nulla allora è accaduto e nulla sta accadendo ora perché questa amministrazione sta proseguendo sulla stessa scia delle amministrazioni passate e intanto le Antiche Terme sono state vandalizzate e quelle nuove completamente distrutte.
Un documento ancora utilizzabile con qualche aggiornamento “per fare un bando serio su una vicenda che merita serietà”.

Si sta continuando sull’improvvisazione, sul dilatare sempre i tempi e il rischio di non attivare mai questo patrimonio è reale e dunque Scala chiede la convocazione di un Consiglio comunale ad oc, ma anche di interloquire con le parti sociali e i lavoratori.

“Terme e Fincantieri – conclude – non sono un problema che riguarda poche persone, ma tutti gli stabiesi e l’intero Consiglio”.
Giovanni Mura

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