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Castellammare di Stabia

Il bilancio dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale

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Il presidente dell’Autorità portuale Pietro Spirito fa il punto su cantieri, progetti sui porti di Castellammare di Stabia, Napoli e Salerno

Il Presidente dell’AdSP Mar Tirreno Centrale Pietro Spirito, nella giornata di oggi ha presentato il report dei lavori dalla stazione Marittima di Salerno, che dal 1° gennaio è entrata di fatto nell’Autorità del Mar Tirreno centrale. L’obiettivo principale è unificare gli uffici, le funzione, le regole e le autorizzazioni, tra i porti di Napoli, Castellammare di Stabia e di Salerno.

«Abbiamo firmato sette contratti per un valore di 50 milioni di euro – spiega il presidente Spirito assieme al segretario dell’Autorità Francesco Messineo – e rivitalizzato gli investimenti. Il porto di Napoli era bloccato da dieci anni». A Napoli, sono in programma dragaggio, nuovi collegamenti stradali e ferroviari, rete fognaria, piano per raggiungere l’efficienza energetica, mentre tra i progetti futuri rientra Porto Fiorito. «Siamo rientrati in possesso del 7 per cento del porto di Napoli e ora ragioneremo su cosa farne – precisa Spirito – abbiamo revocato la concessione ma la società aveva già chiesto 70 milioni di danni. Una cifra folle. Tentiamo la conciliazione altrimenti saranno i tribunali a decidere nei prossimi decenni».
Mentre a Salerno sono in programma 11 interventi per un valore di 216 milioni: spianamento dei fondali, infrastrutture di sicurezza, estensione dell’imboccatura del porto, indagini sui fondali con campagna oceanografica e acquisizione pareri da parte del ministero per dare il via libera ai lavori previsti tra il 2019 e 2020. Tuttavia ci sono da considerare i lavori alla Porta Ovest, bloccati dopo il fallimento dell’impresa.

«Abbiamo realizzato per il 45 per cento la galleria – spiega il presidente – ma è un puzzle complicato. Bisogna arrivare a fare gli svincoli, stiamo lavorando con il commissario Ruperto e stiamo operando perché si possa procedere all’affitto o alla cessione del ramo d’azienda dell’impresa e rimettere in carreggiata il progetto, cambiato nel tempo, con le relative autorizzazioni»..

Infine, per quanto concerne il porto di Castellammare: dopo la bonifica del fronte mare, lo scalo troverà nel turismo di lusso il suo punto di forza (previsto l’attracco di giga e mega yacht), senza dimenticare Fincantieri.

 

Fonte: repubblica.it


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