Cala il sipario sulla stagione 2018/19 della Juve Stabia. Un campionato leggendario che ha regalato alle Vespe la strameritata promozione in Serie B. Abbiamo, come di consuetudine, riempito il nostro Podio Gialloblu: ovviamente, sono scelte relative perchè tutta la Juve Stabia merita di occupare il gradino più alto del podio.
PODIO
Medaglia d’oro: a Paolo Branduani, il muro di cemento armato della Juve Stabia. Se è vero che una grande squadra si vede da chi difende la sua porta, la vittoria delle Vespe è partita proprio dai pali gialloblu, protetti in modo semplicemente paranormale da Paolo Branduani: il miglior portiere dell’intero campionato di Lega Pro. Un estremo difensore che già lo scorso anno aveva mostrato doti da grandissimo portiere, blindando la porta della Juve Stabia dopo le traballanti prime uscite della stagione. In questo campionato, quello che era un ottimo portiere è diventato un fuoriclasse del ruolo. Un estremo difensore senza punti deboli, in cui è difficile individuare una peculiarità o specialità perchè completo in ogni sfaccettatura del complesso ruolo che fa suo: un calciatore, e prima ancora una persona, che bada alla sostanza, che parla poco preferendo che ad urlare siano i fatti, anzi i suoi interventi. Complicatissimo scegliere la parata dell’anno di Branduani: le due salva risultato nel match interno col Rieti; l’intervento col piede con cui, insieme al palo, ha fermato al Lamberti la Cavese innescando poi il gol vittoria di Paponi; il miracolo nel match di Vibo Valentia, dove si è palesato come evidente il carattere della squadra di Caserta; ovviamente, anche se per Paolone sarà diventato un tormento, il cucchiaio parato a Giannone del Catanzaro. Un grandissimo calciatore, già proiettato a vivere il prossimo campionato di Serie B. Quando si chiude una porta si apr..ah no! Con Branduani quando si chiude la porta non si apre proprio nulla. Ovviamente con lui premiamo tutto il reparto arretrato della Juve Stabia, in special modo i fantastici quattro “Vitiello – Troest – Marzorati – Allievi” cui si è poi aggiunto Germoni, devastanti per le speranze degli avversari.
Medaglia d’argento: a Max Carlini, il Conte della Juve Stabia. Da avversario, spauracchio che nelle ultime due stagioni aveva chiuso con la sua Reggiana la porta playoff in faccia alle Vespe, Carlini è diventato geniale architetto che ha retto i progetti vincenti di Fabio Caserta. Calciatore universale, il 29 in maglia gialloblu è stato decisivo in ogni ruolo che gli è stato riservato, dalla linea di centrocampo, passando per l’essere esterno offensivo e fino a regalare magie anche da fantasista puro. Qualità pressoché infinita nei piedi del jolly di Terracina, genio ma senza sregolatezza di una squadra magica in ogni suo componente. Per lunghi tratti della stagione, in particolar modo nei momenti decisivi, le prestazioni di Carlini sono state la variabile che più di ogni altra ha inciso sui risultati della Juve Stabia. Non è un caso che nei rarissimi momenti di appannamento del suo Conte, tutta la corte gialloblè ne abbia risentito, andando in apnea nell’attesa che Max tornasse ad andare al massimo. Un calciatore senza limiti celebrato anche dalle statistiche della sua stagione; per Carlini sono 10 le reti personali ed addirittura 8 gli assist con cui ha mandato in rete i compagni, dispensando giocate preziose sempre nell’interesse della squadra. Emblema della sua stagione, e della sua forza mentale, il rigore calciato alto a Bisceglie, evento che avrebbe potuto mandare in tilt anche il più forte dei calciatori, ma cancellato sette giorni dopo con la rete che ha affossato il Trapani. Un Conte, inoltre, entrato in totale empatia col popolo stabiese. Un nobile non dal sangue blu ma gialloblu. Menzione speciale la merita anche Giacomo “Jack” Calò, il piccolo Pirlo della Juve Stabia che ha incantato con un campionato sontuoso la platea stabiese.
Medaglia di bronzo: ad Adriano Mezavilla, l’uomo che ha consegnato la B alla Juve Stabia. Non poteva che essere lui a riscrivere la Storia, il prescelto a regalare nuovamente la Serie B alla città di cui è a tutti gli effetti un figlio. Arrivato nelle ultimissime ore del calciomercato estivo, Adriano è stato capace di essere ancor più decisivo e dominante rispetto al suo primo ciclo alle Vespe; potenza, intelligenza, cuore, carattere e reti pesanti al servizio della squadra per il 34 gialloblu, capace di fare tutto e di farlo sempre benissimo. Se abbiamo definito Carlini jolly, Mezavilla batte il Conte in questa speciale classifica: la sua capacità di incidere in ogni zona di campo rende il brasiliano un calciatore unico, che se fosse destinatario dei guanti da portiere, probabilmente sarebbe capace di insidiare anche Branduani tra i pali. Incommensurabile il contributo dato da Mezavilla alla causa stabiese, non solo in termini di reti ma soprattutto in virtù di un apporto costante e di un’energia che più volte ha fisicamente trascinato la Juve Stabia fuori dai momenti difficili. Dalla rete di inizio stagione, partita subito a ritmi elevatissimi per Adriano, alla Paganese fino ai gol decisivi, tenuti in caldo per le partite clou della stagione: la pazzesca doppietta alla Sicula Leonzio e la rete promozione, il gol della Storia, alla Vibonese. In mezzo, il siluro che al minuto 93 ha spaccato la porta del Provinciale di Trapani, dando la prima mazzata firmata Juve Stabia al campionato. Adriano non gioca contro qualcuno ma per qualcuno. Non si esclude che in futuro possa accomodarsi a Palazzo Farnese..e fare bene anche lì.
CONTROPDOIO
Medaglia d’oro: al grave infortunio occorso a Nicholas Allievi. Una stagione da incorniciare che però non si è dimenticata di riservare una massiccia dose di sfortuna alla Juve Stabia. A farne le spese è stato Nicholas Allievi, il Ministro dell Difesa gialloblu, il cui legamento crociato ha ceduto durante il derby del Pinto con la Casertana. Un fulmine nel cielo, in cui fino a quel momento regnava un sole splendente, del difensore delle Vespe, immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico e messosi a lavoro per tornare in campo quanto prima. Il problema fisico occorsogli, nulla toglie alla stagione incredibile del numero 6 stabiese, perno inamovibile di una difesa che si appoggia sulla sua colonna, che sia posta al centro o a sinistra dello schieramento. Proprio l’infortunio di Allievi ha rappresentato per la squadra motivazione in più, cui attingere le energie nel rush finale della stagione. A presto Nicholas, post fata resurgo!
Medaglia d’argento: ai primi sei mesi stabiesi di Giuseppe Torromino. Inizio di avventura alla Juve Stabia non da super eroe per Torromino, che ancora non è riuscito ad esplodere di rabbia e a diventare Hulk. Colpo da 90 del mercato invernale, l’ex Lecce ha sicuramente accusato il minutaggio nullo riservatogli in Salento, faticando a trovare rapidamente la condizione necessaria ad essere determinante. In compenso, il 25 è divenuto in breve uomo spogliatoio, aiutando la squadra con la sua esperienza soprattutto nelle settimane in cui la pressione era davvero altissima. Si spera che Hulk possa seguire le orme del suo partner offensivo Daniele Paponi, il Panda gialloblu (anche lui uomo copertina della promozione), che ha preso per mano la Juve Stabia dopo i primi sei mesi a Castellammare non esalanti.
Medaglia di bronzo: alle noie fisiche che hanno bloccato Nunzio Di Roberto. Tanto rammarico nel non aver potuto vedere all’opera, con la necessaria continuità, l’esterno ex Salernitana, praticamente sempre afflitto da qualche problema fisico. Indiscutibili le doti del numero 11, mattatore della preparazione estiva della Juve Stabia e risorsa su cui Caserta puntava forte; la conferma di quanto Di Roberto sia forte è arrivata ai nostri microfoni da Branduani, che ha confessato di soffrire terribilmente in allenamento le giocate del suo compagno. Anche lui, come Torromino, sarà chiamato a dare il meglio in Serie B, categoria che conosce come le sue tasche.
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affaele Izzo