La stagione teatrale 2019/2020 alla Sala Ichòs di Via Principe di Sannicandro 32 /A – San Giovanni a Teduccio (NA), parte con la rappresentazione di “Antigone”.
Sala Ichòs Zoe Teatro (NA) apre la stagione 2019/2020 con “Antigone”
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APOLI- Venerdì 22, sabato 23 ore 21 e domenica 24 novembre alle ore 19 parte la stagione teatrale 2019/2020 della compagnia Ichòs Zoe Teatro che presenterà ” Antigone ” con la regia di Salvatore Mattiello, con Giorgia Dell’Aversano, Giuseppe Giannelli, Rossella Sabatini e Ivano Salipante; Musiche originali e suoni di LA-Nu, Claudio Marino e Gino Potrano, costumi di Roberta Sorabella. La compagnia Ichòs Zoe Teatro continua il suo discorso intorno al Segno del Mito, iniziato nel 2016/2017 con quello di Medea, stavolta attualizzando il contesto in cui si svolge l’azione, ma le domande sono sempre le stesse. Così, davanti al corpo malamente sepolto di un giovane uomo ritrovato nei pressi di una scuola di San Giovanni con la bocca incerottata,l’attrice che vorrebbe interpretare Antigone pone le sue domande: Come ti chiamavi? Perché sei morto? Per cosa? Quale guerra hai combattuto? Quale governo governa la tua città? La tua Polis? Avevi un fratello un padre/fratello una madre/nonna due sorelle? Io vorrei essere tua sorella! Tua sorella Antigone! Ma quale Antigone è possibile oggi in questo nostro tempo?
L’ Antigone di Sofocle pone al centro della tragedia il conflitto tra la legge positiva vigente e i comandi derivanti da leggi non scritte, siano esse morali, naturali o religiose.
Ancora una volta il mito, il teatro, l’arte, vengono in soccorso dell’essere umano per riflettere su temi importanti che riguardano i cittadini di tutte le società civili: fino a che punto la Legge può considerarsi al di sopra di tutto? Esistono quindi Leggi non scritte di fronte alle quali la Legge del buon vivere civile deve piegarsi? Le risposte sono complesse, anche perché ci portano poi a nuovi spunti di riflessioni e ulteriori domande. L’importanza della messa in scena di Antigone è proprio per questo motivo: come ogni forma di Arte, coinvolge lo spettatore in una dimensione parallela, che gli permette di riflettere e pensare alla Realtà in cui vive, ponendo l’attenzione su quanto sia importante, tenere sempre a mente l’aspetto umano, fragile e vulnerabile che caratterizza ciascun uomo e ciascuna donna. Vivere in società è forse da considerarsi uno dei più grandi atti di coraggio che gli uomini e le donne hanno intrapreso: la Politica è questo, rinunciare ad una condotta ispirata da semplice istinto di sopravvivenza, che prevede anche l’annientamento dell’altro, per puntare ad una vita che insieme ad altre vite, segua un percorso di costruzione ed evoluzione che porti beneficio anche alle generazioni future.
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