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I manifesti funebri contro il vescovo: la solidarietà a monsignor Giuseppe Giudice

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Stop a processioni nell’Agro spuntano manifesti funebri contro il vescovo: la solidarietà a monsignor Giuseppe Giudice della sindaca di San Marzano sul Sarno, di Mario Polichetti (Udc regionale), di Raffaella Ferrentino (responsabile provinciale dell’Arciconfraternita di Santa Filomena).

Il caso.

Il Vescovo, vietando le tradizionali processioni legate ai riti pasquali eliminava diversi eventi nell’agro tra i quali:

  1.  a Sarno il Venerdì Santo mancheranno i canti dei Paputi;
  2. A Nocera Inferiore la processione del Gesù Morto accompagnata dall’effige della Madonna Addolorata; Le Vie Crucis;
  3. a Pagani la processione della Madonna del Carmelo meglio conosciuta come Festa della Madonna delle Galline

Nel dare notizia della sua decisione, monsignor Giuseppe Giudice aveva scritto:

«Siamo invitati a prepararci alla Settimana Santa e alla Pasqua con fiducia e speranza, dando segni di maturità e accettando qualche sacrificio per la costruzione del bene comune»

LA REAZIONE.

Ieri 3 aprile 2022, a Nocera Inferiore sono appari deii manifesti funebri contro il Vescovo nei quali era scritto:

“Monsignor Giuseppe Giudice pseudo vescovo ha tragicamente con un decreto inutile ucciso le nostre feste patronali”.

“A darne la triste notizia sono le bande musicali, i fuochisti, gli ambulanti, i giostrai, le ditte delle luminarie e molti commercianti che ancora piangono i periodi bui”.

La solidarietà al Vescovo

A seguito di tale azione di protesta ecco giungere la solidarietà che, da più parti, è stata manifestata a monsignor Giuseppe Giudice e, della stessa, vi diamo nota a seguire:

La solidarietà della sindaca di San Marzano sul Sarno, Carmela Zuottolo, a monsignor Giuseppe Giudice

“Condanno la campagna di discriminazione che, in queste ore, vede bersaglio il vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice. Lo stop alle processioni nell’Agro, nei prossimi mesi, non giustificano toni violenti e azioni macabre , come i manifesti funebri comparsi in tutto il comprensorio. Al Pastore della Chiesa dell’Agro va tutta la mia solidarietà di sindaca e di cattolica”.

Così Carmela Zuottolo, sindaca di San Marzano sul Sarno, condanna le intimidazioni ai danni del vescovo Giudice, che nei giorni scorsi ha dato il suo veto per lo svolgimento delle processioni religiose nell’Agro nei prossimi mesi vista la situazione legata all’emergenza Covid.

“Non è questo il modo di protestare contro una decisione”, ha detto la sindaca. “La violenza non è giustificabile e accettabile in comunità civili come la nostra. Mi unisco al coro di solidarietà dei tanti amministratori locali, e non solo, che in questo momento sono vicino al nostro vescovo. Certo, comprendo il malumore dell’indotto legato a queste cerimonie, che sono nel nostro patrimonio culturale. Ma questo non giustifica ogni tipo di violenza che, stavolta, va a colpire una persona, come monsignor Giudice, che da sempre si batte per gli interessi della sua Diocesi. Sono per il dialogo sempre e comunque, su ogni situazione che riguardi la comunità. Ma contro la violenza serve una risposta ferma: lo stop alle processioni non può essere l’alibi per attivare squallidi comportamenti che infangano un intero territorio. San Marzano sul Sarno è vicina al suo Vescovo”.

La solidarietà di Mario Polichetti (Udc regionale).

“Solidarietà al vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice. Qualsiasi decisione sulle processioni nell’Agro non può accettare intimidazioni e minacce macabre. Procura e forze dell’ordine diano un volto ai responsabili di questo vergognoso episodio che mette solo in cattiva luce la grande dignità dei fedeli di tutto il comprensorio”.

Così Mario Polichetti, vice coordinatore regionale dell’Udc, esprime vicinanza al Pastore della Chiesa dell’Agro.

“Quei manifesti funebri, comparsi in varie città dell’Agro, offendono tutti. C’è modo e modo di dissentire contro una scelta che, per molti, può essere sbagliata. Chiedo alle forze politiche del territorio di fare quadrato attorno a monsignor Giudice. Si attivi subito un tavolo di confronto sulle processioni e si individui una linea comune per i prossimi mesi. I violenti non possono averla vinta”.

La solidarietà di Raffaella Ferrentino (responsabile provinciale dell’Arciconfraternita di Santa Filomena).

“Ci siamo svegliati leggendo sulle pareti della città di Nocera Superiore e sulle bacheche social guardando un manifesto dai toni davvero sconcertanti che doverosamente non pubblico. Si parla di pseudo Vescovo, di decreto inutile e altri cenni blasfemi. In qualità di responsabile provinciale dell’ Arciconfraternita di Santa Filomena e a nome dei devoti della cappella di Santa Filomena, esprimo tutta la mia solidarietà a monsignor Giudice Giuseppe, vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno per il vile gesto subito. Tale atto diffamatorio va immediatamente condannato per l’ alto contenuto oltraggioso. La fine dell’ emergenza covid non ha determinato la fine della pandemia, per cui il pericolo è sempre in agguato”.

Così Raffaella Ferrentino, responsabile provinciale dell’ Arciconfraternita di Santa Filomena, si schiera al fianco del Pastore della Chiesa dell’Agro.

“Le doglianze degli esercenti che vivono le feste patronali possono seppur essere condivise, non espresse però con l’odio e la tracotanza. Ho sempre detto che il dialogo è lo strumento che allontana il diavolo e ci rende comunità. Purtroppo la pandemia ha decretato un malessere generale che sta sfociando in una  morte dei  valori sacri. Non permettiamo di distruggere la fede che il nostro Gesù ci ha insegnato e le tante testimonianze dei Santi come anche la Santa Filomena”, ha detto la Ferrentino. “È accoglibile sotto ogni punto di vista la preoccupazione del nostro vescovo che è tutore dei suoi figli, ma in un’ottica di collaborazione potrebbe essere rivisitata la sua decisione con una processione simbolica che potrebbe soddisfare le esigenze dei fedeli che comunque hanno bisogno di certi atti spirituali per sentirsi parte della fede cristiana. Siamo vicini al Mons.Giudice che saprà sicuramente trarre le sue considerazioni per una rieducazione alla fede cristiana”.

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Cristina Adriana Botis / Redazione Campania


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