Tra colpi di scena e momenti di tensione, l’ultima serata è stata la più coinvolgente. La vittoria dei Måneskin è un ottimo compromesso.
I Måneskin vincono Sanremo 2021: ed infondo a (quasi) tutti va bene così
E
’ proprio vero: quest’anno il festival era dei giovani e da loro è stato vinto. Ai volti nuovi nel panorama musicale italiano ed in generale sul palco dell’Ariston sono stati assegnati quasi tutti i più prestigiosi premi:
- Madame con le sue sole gambe, con la sua sola (poca) esperienza e con il suo solo genio artistico, vince il premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo;
- Willie Peyote vince meritatamente (come c’era d’aspettarsi) il premio della critica “Mia Martini”;
- Colapesce Dimartino, amati dai giornalisti, vincono il premio “Lucio Dalla” della sala stampa;
- tra tutte le personalità fresche si distingue solo Ermal Meta, veterano del festival, che ottiene il premio “Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale.
La vittoria inaspettata dei Måneskin segna una svolta nella storia di Sanremo, dalle tipiche canzoni “politically correct”, le tristi ballad che parlano spesso di un amore sdolcinato e mai troppo vero accompagnate da produzioni strappalacrime, alle canzoni movimentate, grintose, portate sul palco in maniera rivoluzionaria, geniale, fresca. Probabilmente molti da casa al momento dell’annuncio della loro vittoria hanno esclamato “I chi?” a testimonianza che nella competizione musicale italiana più discussa di sempre c’era bisogno di cambiare registro: missione compiuta.
Abbiamo altissime aspettative per l’Eurovision: siamo sicuri che comunque vada i quattro ragazzi della band porteranno in alto la musica italiana che si sta evolvendo, la leggerezza dei vent’anni e la carica di chi fa musica per necessità.
I Måneskin vincono Sanremo 2021: ed infondo a (quasi) tutti va bene così / Luna Infantino
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I Måneskin: foto dal loro FB