Martina Scialdone uccisa dall’ex, cosa sappiamo: la fuga in bagno, il segnale al cameriere e le responsabilità del locale (che si difende). I dipendenti del ristorante Brado spiegano: «Abbiamo tentato di proteggerla, non è vero che l’abbiamo cacciata via dal bagno»
I gestori del ristorante Brado: “Non l’abbiamo cacciata, su di noi falsità”
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Un allarme non colto, una richiesta di aiuto non ascoltata. Una serie di segnali che se recepiti forse avrebbero potuto salvare Martina Scialdone, l’avvocatessa di 34 anni uccisa davanti al ristorante Brado, in zona Appia.
La Procura di Roma contesta anche la premeditazione a Costantino Bonaiuti.
Tra le accuse mosse dai pm di piazzale Clodio, oltre l’omicidio volontario aggravato, anche i motivi abietti e futili e di avere agito contro una persona a cui l’uomo era legato sentimentalmente.
L’ultimo messaggio, la richiesta inascoltata al ristorante
Martina, come avevamo supposto nel precedente articolo, aveva capito – data la sua esperienza professionale proprio per e su casi di violenza sulle donne – durante la cena di essere in pericolo.
La discussione con l’ex compagno Costantino Bonaiuti si era fatta troppo accesa e per questo si era chiusa nel bagno.
La coppia – secondo alcune ricostruzioni – viene invitata a uscire dal locale proprio perché troppo rumorosi.
Poco prima sembra che Martina abbia cercato di attirare l’attenzione di un cameriere con la scusa di una sigaretta ma il ragazzo, impegnato al lavoro, non ha colto quella richiesta di aiuto.
Bonaiuti, dopo l’omiocidio si è allontanato dalla scena del delitto ed è tornato a casa dove è stato poi fermato dalla polizia, alla quale ha consegnato la pistola.
Martina Scialdone è stata uccisa dall’ex Costantino Bonaiuti davanti al ristorante Brado.
I gestori del locale hanno dichiarato di aver fatto tutto il possibile per aiutare la ragazza.
In un post su Facebook il ristorante Brado smentisce le accuse rivolte al locale di aver cacciato Martina Scialdone mentre si trovava in difficoltà per il comportamento dell’ex.
L’avvocata è stata uccisa a colpi di pistola da Costantino Bonaiuti, ingegnere dell’Enav e sindacalista di Assovolo, dopo una cena al ristorante.
L’uomo è diventato sempre più aggressivo, e secondo quanto riportato da alcuni quotidiani la donna si sarebbe anche nascosta in bagno per sfuggire alla sua furia.
A quel punto ENTRAMBI sarebbero stati allontanati dal locale, cosa che ha generato moltissime polemiche.
Il ristorante Brado però, smentisce questa ricostruzione dei fatti e asserisce di aver chiamato le forze dell’ordine e i soccorsi per aiutare la ragazza.
In chiusura allora ancora un’altra semplice domanda: se non costretta senza soluzione di sorta ad uscire, lei che a quanto si apprende aveva tentato di tutto per chiedere aiuto ben sapendo, per sua esperienza personale di essere in pericolo, perché sarebbe uscita andando incontro ad una morte praticamente annunciata (anche da lei stessa ai ristoratori?). Semplice e lecita domanda! O no?
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