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I Fondali dello Stretto di Messina : Una Discarica A”Mare Aperto”

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Lo Stretto di Messina visto dall’alto e’ considerato  una fra le sette meraviglie al Mondo, stessa cosa non si puo’ dire dei suoi fondali, ridotti come una discarica a “mare aperto”.

I Fondali dello Stretto di Messina : Una Discarica A”Mare Aperto” (Lo Piano Sainte Red)

P

er capire l’irreparabile danno fatto all’ambiente marino, andiamo indietro nel tempo di qualche decennio, quando, con i vari placet delle Autorita’ competenti, sia a Messina che a Reggio Calabria, era possibile smaltire i rifiuti ovunque.

Nella Citta’ dello Stretto, sembra che qualcosa sia cambiata, purtroppo dall’altra parte della sponda ancora per quanto riguarda i problemi ambientali tutto e’ rimasto invariato.

Basti pensare che a Reggio Calabria, ancor oggi, proprio vicino all’aeroporto, sono presenti numerose discariche a cielo aperto.

Col passare degli anni, tutto questo accumulo di centinaia di tonnellate di rifiuti, ha compromesso in modo definitivo l’ecosistema sottomarino dello Stretto.

Alcuni biologi e geologi marini, ispezionando con una telecamera i fondali dello Stretto, hanno trovato ogni sorta di rifiuti, ad iniziare dalle plastiche, per finire ad ogni genere di suppellettili.

Purtroppo a distanza di anni, si continuano a scaricare in mare, rifiuti sempre piu’ pericolosi, anche se le Leggi vigenti si sono fatte molto piu’ restrittive e punitive per chi inquina.

E’ stato facile appurare che questi rifiuti, parliamo di copertoni, carcasse d’auto, di lamiere d’eternit e tanto, tanto altro ancora, non potevano essere stati buttati dalle navi in transito lungo lo Stretto, ma la loro provenienza era ben diversa.

Bisogna sapere che lo Stretto di Messina e’ come una valle lambita da montagne, in grado di raccogliere tutto cio’ che viene trasportato dai torrenti, dalle discariche abusive, dalle fiumare, sia sul versante siciliano che quello calabro.

Noi da tempo stiamo raccogliendo i frutti dell’inquinamento marino, le microplastiche presenti in quantita’ industriali nei mari, vengono mangiate dai pesci, per la transitiva… e’ facile che entrino nella nostra catena alimentare.

L’uomo ha gia’ rovinato lo spazio, e’ riuscito a sconvolgere il clima, ha distrutto i mari, cosa altro puo’ fare per annientare se stesso?

La risposta la si potrebbe avere fra meno di cinquant’anni quando sara’ quasi impossibile la vita su questo pianeta.

L’uomo non ha capito che noi siamo solo ospiti di questo pianeta, siamo solo una parte di esso, la natura senza di noi puo’ farcela a sopravvivere, noi senza la natura certamente no!
Lo Piano Sainte Red

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