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Castellammare di Stabia

Hamsik: “Milik ci manca, non era facile convincere i tifosi dopo Higuain!”

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Le sue parole

Marek Hamsik a Przeglad Sportowy ha dichiarato:

Zielinski e Milik a Napoli parlano senza l’aiuto di interpreti?
“A Napoli la situazione è differente perchè la lingua più parlata è l’italiano, ma se Piotr e Arkadiusz dicono qualcosa in polacco bene o male li riesco a capire. Alla fine le nostre lingue non è che siano così differenti”.

Come si sono ambientati? 
“Non c’era bisogno che li aiutassi, perchè non sono dei giovani anzi hanno già molta esperienza. Piotr da diversi anni vive in Italia, mentre Arkadiusz nelle prime partite ha già dimostrato di essere un grande attaccante segnando in campionato ed in Champions League. Ha convinto i tifosi del Napoli, e non era facile”.

Anche perchè sostituiva Gonzalo Higuain, trasferitosi alla Juventus…
“Proprio per questo motivo Arkadiusz non aveva molto tempo per convincere i tifosi. Doveva subito puntare la porta e far gol, e lo ha fatto. Dopo la cessione di Higuain per novanta milioni di euro tutti si aspettavano l’acquisto di un grandissimo attaccante: la scelta è caduta su Arkadiusz, ed in fretta ha dimostrato che la scelta del presidente Aurelio De Laurentiis non era quella sbagliata”.

Avevi già sentito parlare di Milik? O hai cercato informazioni su di lui solo dopo l’annuncio del suo trasferimento al Napoli?
“No, già lo conoscevo: sapevo che aveva segnato tanti gol all’Ajax, sapevo che giocava nella nazionale polacca e aveva conseguito buoni risultati. Tuttavia non sapevo come si sarebbe adattato, perchè il salto dal campionato olandese a quello italiano è enorme. Però, come hanno visto tutti, di problemi non ce ne sono stati”

Nel frattempo si è infortunato…
“E infatti ci manca in squadra, e non lo dico solo perchè sto parlando con un giornalista polacco”

Ovvero?
“Gli ultimi risultati potevano essere migliori se fossimo stati più efficaci sotto porta. Questo perchè abbiamo creato tante chance, ma non sono state concretizzate. Ciò conferma che Arkadiusz ci serve eccome, speriamo possare presto in campo”.

Zielinski viene considerato un grande talento, no?
“Assolutamente, l’anno scorso ha dimostrato doti superiori alla media nell’Empoli in una stagione dove ha segnato cinque gol in campionato…”

Strano, ricordi anche i numeri dei gol segnati da chi non gioca nel tuo club…
“Mi piace il calcio, seguo le partite e faccio attenzione ai calciatori di talento. Tutto qui”

Zielinski può diventare un grande calciatore per l’intero campionato italiano?
“Perchè no? E’ un calciatore moderno, gioca rapidamente e non ha paura di lottare e prendersi rischi. Nonostante sia giovane, è già un calciatore di classe”

Entrambi vi siete trasferiti da giovanissimi, cosa consigli ai ragazzi slovacchi e ai polacchi? Andare via subito oppure fare esperienza in ‘casa’?
“Non c’è una risposta precisa, Piotr ed io semplicemente abbiamo gestito le nostre vite. Ma capisco se qualcuno prende altre strade: si può fare esperienza allo Slovan Bratislava o al Legia Varsavia prima di andare via per altre squadre competitive. Però una cosa è certa: se un calciatore di talento vuole crescere, ad un certo punto deve andare all’estero”

Sei andato in Italia a 17 anni, non avevi paura? Hai cambiato praticamente tutto…
“No, non avevo paura anzi ho considerato la cosa come una grande opportunità. Credo che il duro lavoro e l’approccio abbiano aiutato tanto. E dove sono adesso…dimostra come quella fu la scelta giusta”

Sei a Napoli da quasi dieci anni, cosa farai in futuro?
“Non è qualcosa che posso pianificare adesso. Scelsi Brescia per il lavoro che facevano con i giovani, con l’obiettivo di arrivare in prima squadra. Soltanto dopo pensai ad un trasferimento. Napoli allora era totalmente differente, la squadra era appena arrivata in Serie A mentre adesso sono otto anni che giochiamo in Europa e finiamo sempre in alto nella classifica. Il Napoli è un grande club e ne faccio parte, non trovo ragioni per cambiare qualcosa”

Napoli resterà la tua città a vita? Pavel Nedved alla Juventus è diventato vice-presidente…
“Non mi precludo niente, ma io sono uno slovacco. Penso che al termine della mia carriera potrei tornare nella mia terra d’origine, è la mia casa”.


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