L
’ammazza-Palermo è anche il simbolo di un Napoli che non esiste più. Marek Hamsik, oggi capitano di lungo corso, è l’ultimo pezzo della squadra che ritrovò la serie A nella stagione 2007-2008. Andate a rivedere il tabellino dell’esordio azzurro nella massima categoria, Napoli-Cagliari del 26 agosto 2007: non c’è più nessuno di quell’organico guidato da Edy Reja. Dopo 8 anni è rimasto solo lui, con la sua cresta ancora più alta e definita. Marek per sempre azzurro, anche perché questa “creatura” gli appartiene quasi quanto i due figli che ha visto nascere e crescere, proprio come Christian e Lucas, entrambi venuti alla luce in una clinica a Castelvolturno. Vincere lo scudetto in azzurro è da sempre il sogno di Marekiaro e quest’anno più che mai sente possibile un traguardo che sarebbe storico per il club e per la carriera dello slovacco: capitano tricolore proprio come lo fu Maradona. Hamsik preferisce non sbilanciarsi più. Fino al termine del campionato, partita per partita, provando a vincerle tutto. A cominciare da Palermo-Napoli di domenica sera. Quella è da sempre la “sua” gara: quando Marek vede rosanero, colpisce quasi sempre. Nei 15 scontri finora da lui disputati, sono già 7 le reti segnate dallo slovacco alla formazione siciliana (solo 2 allo stadio Barbera) – su Tuttosport, Raffaele Auriemma sottolinea il feeling che Marek hamsik ha con il Palermo- Un gol ogni due partite contro i rosanero, quasi una garanzia per il Napoli, una certezza anche per Maurizio Sarri che non ha mai fatto a meno di lui in un campionato in cui finalmente lo sta utilizzando nel suo ruolo preferito: centrocampista che parte da dietro.
Lascia un commento