Hamsik, la bandiera che saluta l’azzurro
O
ra è finita davvero. Marek Hamšik è andato via. Ha significato tutto Hamšik, un percorso di vita che ha preso tanti bambini e li ha lasciati uomini. È un simbolo, che si tramanderà, non solo una bandiera. I trofei, ma anche ricordi indelebili: la notte all’Olimpico di Torino, del “Seppelliteci qui” alla bellezza di quelle giocate sopraffine condite da gol.
Ad Hamšik va l’eterna gratitudine, l’augurio di ogni bene, un abbraccio fraterno, ma forse resterà per sempre incompiuto. Non tanto nei risultati, ma nei gesti. Un carattere mai sbocciato, una leadership mai mostrata davvero, un talento mai espresso al massimo. C’è solo il rammarico di quella Europa League ancora da giocare e da voler vincere.
Detto ciò, ci si può solo stringere forte e tramandare alle generazioni future la fortuna che si è avuto: quella di aver visto da vicino ed aver cresciuto Marekiaro Hamšík.
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