L
a penultima serata di Tosca, di giovedì 29 agosto, passerà agli annali e verrà annoverata come serata indimenticabile dal maestro Daniel Oren . Infatti ha festeggiato la sua 500 direzione dal suo debutto all’arena nel 1984 . Per l’occasione la Fondazione Arena di Verona, oltre a fargli spegnere le candeline su una torta gigante portata sul palco dell’Anfiteatro al termine della sua prestazione , ha prodotto una speciale cartolina rievocativa a tiratura limitata e distribuita al pubblico presente per l’occasione.
Con il Kippa’ che tradisce le sue origini, il Maestro Daniel Oren entra in scena per leggere i ringraziamenti personali diretti agli amministratori del teatro e al pubblico che con la sua presenza lo ha gratificato nelle 500 serate. Con il suo modo inconfondibile Oren ha diretto con vigoria gli orchestrali, coordinandoli magistralmente nell’esecuzione di un’opera importante qual’e’ la Tosca. Con vitalità nei movimenti e con la bacchetta nella mano destra ha sprigionato tutte le sue energie trasportando i musicisti , presenti nel golfo mistico , in una performance elevata.
Inobliabile l’interpretazione del famoso tenore Vittorio Grigolo nei panni del pittore Cavaradossi, amante di una donna gelosa . Il giovane tenore di fama internazionale ha letteralmente trasportato il pubblico in un’emozione collettiva . Passava con eleganza da un timbro di voce calda, corposa, profonda ad una voce squillante , brillante. Nel terzo atto , ha superato se stesso con una prestazione che ha travolto gli astanti . È riuscito a toccare profondamente l’animo degli spettatori creando un forte sentimento e strappando un forte bis cantando “ Recondita armonia” e, “E Lucevan le Stelle “. Bravissima anche il soprano cinese Hui He, in arte Tosca, presente da 15 anni in Arena, che si è esibita in un duo con il suo amante Mario Cavaradossi, la sua voce ricca , piena e calda allo stesso tempo ha toccato drammaticamente i cuori degli spettatori . Ottima anche l’ultima recita del baritono Ambrogio Maestri , in scena Barone Scarpia. Non di meno i comprimari : il basso veronese Romano Dal Zovo (Angelotti), il tenore Francesco Pittari (Spoletta), Biagio Pizzuti (Sagrestano), Nicolò Ceriani(Sciarrone), Stefano Rinaldi Miliani (un Carceriere), Vittoria Pozzani (un Pastorello). Bellissimi i costumi che richiamano fedelmente l’epoca 1800. Sempre bravo il maestro del Coro Vito Lombardi . Merita menzione anche Hugo de Ana che ha curato e realizzato per il palcoscenico dell’Arena le scene, i costumi, le luci .
Lascia un commento