Al via la sedicesima edizione del reality più longevo della tv ancora una volta targato Barbara D’Urso
Se agli albori la madre di tutti i reality si chiamava Grande Fratello, quella apparsa lunedì sera sugli schermi del biscione Mediaset non è che la sua assai sbiadita copia, la sedicesima per la precisione. Una copia appesantita dal tempo, di un reality che nel frattempo ne ha viste, sentite, create e mandate in onda di ogni colore, forma, foggia e fattezza. Poco importa il momento storico, la congiuntura economica piuttosto che il periodo che si sta vivendo, il Grande Fratello c’è sempre ed è una macchina tritatutto dai ritmi e dal congegno implacabili, fedele solo a se stesso e alle logiche autoriali che lo preconfezionano di volta in volta.
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I PERSONAGGI DI QUESTA SEDICESIMA EDIZIONE
Anche quest’anno Grande Fratello manda in scena il vasto campionario italico di belli di mammà, improbabili rubacuori, ragazze avvenenti e figli di. Ed è così che dentro questo infernale guazzabuglio ci trovi la sorella del più famoso campione interista Icardi, entrata nella casa più spiata d’Italia – dice – “per mostrarsi al fratello che persona è nella vita di tutti i giorni”.
All’appello poi non manca la figlia di Francesco Rutelli e Barbara Palombelli, i genitori secchioni che però, così come in omaggio alla migliore delle tradizioni democratiche, hanno acconsentito all’ingresso della propria pargola, rendendo possibile il coronamento del sogno di vita di Serena.
L’elenco dei vari personaggi entrati in casa e che continueranno ad avvicendarsi al suo interno fino alla fine del programma è ben più folto, ma anziché riportare un mero elenco delle loro generalità, era importante coglierne i caratteri, le regolarità presenti nelle loro personalità. Ed è così che si oscilla dal drammone nazionalpopolare strappalacrime della figlia adottiva sino alla ragazza appena ventunenne ma già malata cardiopatica, dalla sportiva bonona immortalata sulla copertina di Playboy, fino al napoletano palestrato bello come il sole che dopo due parole sciorina in un problematico italiano “mi hanno rimasto”, spegnendo definitivamente qualsiasi sussulto ormonale nei suoi confronti, alimentando invece uno decisamente omicida.
LA CONDUTTRICE, SUPERBARBARA
Se bionica non è, allora poco ci manca. Barbara D’Urso è praticamente presente sempre in tv. Quattro programmi all’attivo e non sentirli, impegnata tutti i pomeriggi in diretta più due serali a settimana. Una persona normale probabilmente al suo posto sarebbe schiantata, ma non lei, non la napoletana D’Urso classe 1957.
Tanto odiata sui social, la Barbara nazionale continua a macinare successi, inclusa la prima puntata del GF 16, tranne la concorrenza al cospetto della domenicale collega bionda Mara Venier, che la batte puntualmente settimana dopo settimana. Tutto ciò poco importa, basta un ammiccamento, una faccetta, un caffeuccio ed è subito Barbara D’Urso show.
Che la si odi o la si ami poco importa, lei è sempre lì e sembra fieramente dirti:” mi devi ancora sopportare perché non ha ancora la benché minima intenzione di mollare la presa” è c’è da giurare che il sistema televisivo italiano non sarà in grado di creare migliore alternativa, almeno non in un breve periodo.
SEDICI EDIZIONI DI GRANDE FRATELLO, ANCORA SE NE SENTE L’ESIGENZA?
Quando nel 2000 il Grande Fratello apparve sugli schermi di Canale 5 tutti gridarono al miracolo. Indici di ascolto altissimi, unico programma della storia televisiva Mediaset in grado di battere la concorrenza di una puntata del Festival di Sanremo, un nuovo formato proveniente direttamente dall’Olanda che prometteva la nascita di un nuovo genere televisivo. Un nuovo modo, insomma, di fare televisione che avrà per sempre rivoluzionato i codici, i linguaggi e la stessa professione di operatore dello spettacolo e artista televisivo. Ma ora, a diciannove anni dalla prima edizione, che senso ha mandare in onda per l’ennesima volta un programma visto e rivisto?
Dell’esperimento sociale e psicologico ben poco oramai è rimasto, lasciando il posto a amorazzi, flirt bollenti, sesso fugacemente consumato sotto coperte talvolta corte, pettorali, isterie, paternità o maternità antiche o supposte, ruoli ed identità ancora in via di definizione.
Il Grande Fratello è, nella dimensione odierna, questo e tutto più di questo. È un infernale mix di cultura pop di bassa lega, trash in bella vista, cultura del corpo e dell’apparenza, retaggio del ruolo sociale e tentativi presentificati di tardivo riscatto malamente consumato o realizzato davanti alle sterminate platee televisive e internettiane che si auto-rispecchiano in questo tragicomico meccanismo.
No, non c’era bisogno di un’altra edizione di questo ormai malfunzionante giocattolo, ma se qualcosa si vuole comprendere dei tempi e degli andazzi contemporanei, almeno di una parte di essi, allora sarà consigliabile assistere alla visione di una puntata. Almeno di una puntata, Barbara D’Urso inclusa.
Vincenzo Inserra
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