G
P Giappone: dopo tanta pioggia, alla fine si corre a Suzuka e Max Verstappen vince diventando ufficialmente campione del mondo
Punti Chiave Articolo
GP Giappone: Verstappen è campione del mondo!
ARTICOLO DI PASQUALE BUONDONNO E CARLO AMETRANO
Ogni gara è una sfida diversa da tutte le altre, ogni curva nasconde un’insidia e può essere decisiva, ogni minuscola porzione di asfalto che scorre velocissima sotto le ruote, offre adrenalina pura a tutti gli spettatori presenti, e questo a vantaggio dello spettacolo. E’ così che si vive la Formula 1 nell’attesa di un sorpasso che ti faccia sobbalzare e che possa stravolgere la classifica.
Il Circuito di Suzuka mostra caratteristiche che l’hanno reso originale nel tempo, un Circuito inconfondibile nel mondo per la sua composizione, con i suoi 5.807 mt. Con le sue 18 curve, costruito all’interno di un parco giochi della Honda. Una struttura spettacolare e tecnica al tempo stesso grazie alla varietà, appunto, delle sue curve, ed è l’unica ad avere una composizione a 8, ovvero un sottopasso e relativo cavalcavia.
GP Giappone, un po’ di storia
Tuttavia, a dispetto della spettacolarità del tracciato, è sempre stato complicato effettuare dei sorpassi. Qui hanno vinto piloti del calibro di Ayrton Senna,Nelson Piquet, Gerhard Berger, Riccardo Patrese, Damon Hill, Michael Schumacher. Sono stati 7 i successi della Rossa di Maranello. Il “Cavallino Rampante” s’impone per la prima volta nel 1987 con Berger dopo un lungo digiuno per la Ferrari, ma due episodi su tutti sono stati i precedenti di questo storico tracciato rimasti più a lungo negli occhi e nella memoria dei tanti appassionati. Era il 1976, l’anno della “mitica” sfida James Hunt e Niki Lauda. E’ l’ultimo round di una stagione estremamente tormentata.
Diluvia e la pista è scivolosissima. Niki Lauda ancora sofferente per il tremendo rogo che lo ha visto protagonista del Nurburgring dal quale è sopravvissuto miracolosamente, decide di fermarsi ai box e non proseguire. Ritirandosi, di fatto, regala il titolo iridato a James Hunt col quale aveva duellato punto a punto per l’intero campionato.
Questo episodio fa si che s’incrinerà per sempre il rapporto tra il pilota austriaco e il “Drake” Enzo Ferrari. E l’anno successivo, dopo aver vinto contro tutto e tutti, Lauda va via.
L’altro episodio accade nel 1990.
I protagonisti: Alain Prost ed Ayrton Senna. Due antagonisti, anche loro, in piena bagarre.
Ci si gioca il mondiale. La tensione tra i due non manca.
Il brasiliano parte dalla Pole Position, ma il favorito è il francese.
Scatta dalla seconda posizione. Come prevedibile il transalpino ha uno spunto migliore rispetto al “paulista” che però decide di porre fine alla contesa iridata a modo suo speronando il «Professore» alla prima curva, vendicandosi dell’incidente furbescamente provocato un anno prima proprio dall’acerrimo rivale per chiudere matematicamente in suo favore la corsa al titolo.
Un Circuito leggendario che attende di incoronare il suo nuovo Imperatore.
Il nuovo inizio
E ora il Circuito di Suzuka è pronto a scrivere un’altra pagina memorabile. Tutto si azzera e i bolidi tornano a ruggire.
La Pole Position del sabato ripropone la solita “gerarchia” a tre con Verstappen primo, Leclerc secondo e Sainz terzo.
C’è pericolo pioggia e le condizioni appaiono subito difficilissime.
All’olandese manca poco per bissare il Mondiale.
Il primo stop
Ore 06:56 rischio pioggia incombente e scarsissima visibilità.
I piloti scelgono le gomme intermedie.
Sarà partenza da fermo.
Ore 07:00 Scatta il giro di formazione. Le vetture sollevano notevoli quantità di acqua. I piloti si trovano ad attraversare un immenso muro bianco e guidare a tratti quasi alla cieca.
Si parte.
Verstappen dalla Pole viene quasi sopravanzato da Charles Leclerc salvo rimediare in staccata. Dopo le prime curve in P3 c’è Perez che avanza, ma Sainz dopo un po’ è costretto ad ammainare già “bandiera bianca” in quanto va a stamparsi contro il muro.
Safety Car. Fuori anche Albon.
Neanche un giro e già siamo alla “meditazione”.
La ripartenza
Ore 09:18 monoposto accodate alla Safety Car. Le condizioni dopo l’iniziale sospensione, sembrano migliorare. Da Hamilton a Leclerc sono tutti d’accordo per riprendere. Quindi, via le termocoperte. Si riparte.
Le macchine sollevano tantissima acqua e in alcuni punti la visibilità è quasi nulla. Verstappen è in vantaggio su Leclerc, più staccato Perez.
Al giro 7 il duo di testa rientra per montare le mescole intermedie. Tutti i piloti montano le intermedie tranne che Alonso, Ricciardo e Schumacher.
In crisi con le gomme Full Wet Schumacher non riesce a dare battaglia e incidere sulla gara come vorrebbe e finisce per essere superato da Vettel, Alonso e Latify. Al fine giro Mick rientra ai box.
Al 12° giro Leclerc perde decimi preziosi da Verstappen, è a 6,3 s dall’olandese della Red Bull. Al 15° giro il divario tra i primi due è di 10 secondi.
Nel frattempo Russell sorpassa Tsunoda per la 10^posizione ed Hamilton insidia la 4^ di Ocon: il distacco è breve e lascia margini di sorpasso.
Alonso Bracca Vettel in 6^posizione, mentre l’«olandese volante» accumula 12 secondi su Leclerc che vede a sua volta avvicinarsi minaccioso Perez. Verstappen vede ormai il successo avvicinarsi. E’ il giro 27 e Verstappen inizia l’ultimo giro. Ma proprio all’ultima chicane Leclerc sbaglia la manovra, fuoriesce e rientra in pista riprendendo prontamente la 2^ posizione. Perez si lamenta per il rientro scorretto in pista da parte del ferrarista. La Commissione Gara giudica scoretta la manovra e retrocede Leclerc al 3° posto per concludere così il GP del Giappone.
Morale della favola: Verstappen Campione del Mondo. Il mondiale finisce qui, così come il GP del Giappone. La Formula Uno si prepara a tornare in pista tra due settimane con il GP degli Stati Uniti.
Lascia un commento