Golden Globes: l’Italia non vince nulla, Guadagnino battuto da Three Billboards Outside Ebbing, Belardo dal film di Sorrentino scavalcato da McGregor.
Grande delusione per l’Italia quest’anno ai Golden Globes: Chiamami Col Tuo Nome, di Luca Guadagnino, dopo avere ottenuto tre candidature: Miglior Film Drammatico, Miglior Interprete Protagonista e Miglior Attore non Protagonista non ha vinto nulla. Il film è stato battuto da Three Billboards Outside Ebbing, mentre Thimothée Chalamet e Armie Hammer hanno dovuto soccombere a Gary Oldman, per la sua interpretazione di Winston Churchill in L’ora più buia e a a Sam Rockwell per Three Billboards Outside Ebbing, Missouri, film che ha regalato il Globo d’oro anche al regista Martin Mcdonagh e alla attrice protagonista Frances McDormand, negandolo così a Helen Mirren candidata per il film di Paolo Virzì The Leisure Seeker. Candidato contro giganti come The Post di Steven Spielberg e The Shape of water di Guillermo del Toro, Three Billboard outside Ebbing, Missouri ha vinto da outsider, così come ha fatto Lady bird, nella categoria miglior commedia o musical. L’altra sconfitta italiana è arrivata quando Jude Law, candidato per il suo ruolo di Papa Lenny Belardo in The Young Pope di Paolo Sorrentino, è stato battuto da Ewan McGregor candidato per la seconda stagione della miniserie Fargo nella categoria migliore attore di una miniserie tv.
span style="font-family: georgia,palatino,serif;font-size: 16px">Quello della scorsa domenica a Los Angeles è stato un red carpet all’insegna del global, ma anche del “social”: lustrini e code nere, equilibrio e sobrietà degli abiti neri, indossati dai presenti, quale atto di solidarietà verso le donne vittime di molestie sessuali e per sollecitare equità professionale e salariale fra uomini e donne, anche a Hollywood. Che qualcosa stia cambiando nei rapporti fra uomini e donne a Hollywood è un fatto confermato anche dal successo di Big Little Lies, miniserie tv che durante la serata dei Golden Globes ha vinto molto: Nicole Kidman ha vinto il Globo d’oro per la migliore attrice protagonista, Laura Dern quello per la migliore non protagonista, Alexander Skarsgård quello al migliore attore non protagonista per una miniserie, in Italia trasmessa da Sky.
Come riportato dal “Corriere della Sera: “In generale, un’edizione dove le previsioni sono state confermate quasi tutte (forse l’unica sorpresa è stata Sam Rockewell, che ha soffiato il riconoscimento a Willem Dafoe nel film The Florida Project) e che aprono la corsa agli Oscar, che saranno assegnati nella notte tra il 4 e il 5 marzo. Dove naturalmente Tre manifesti (e la sua carismatica protagonista, Frances McDormand) e Lady Bird si contenderanno i pronostici. Più in salita il percorso di Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, che forse solo il tifo italiano vedeva già sul podio, dopo i tanti riconoscimenti ai festival in giro per il mondo. Per un film «piccolo» (produttivamente parlando) è già stato un ottimo riconoscimento conquistare tre nomination ai Golden Globe. Auguriamoci che l’exploit si ripeta anche per gli Oscar”.
Resta però, a discapito delle mancate statuette al tricolore che I Golden Globes come ogni anno hanno dato ufficialmente il via alla stagione dei premi che si concluderà a inizio marzo con l’assegnazione degli Oscar.
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