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Castellammare di Stabia

Gli infortuni di Trigoria, tocca a Fonseca motivare la squadra

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Roma- A Roma ormai gli infortuni muscolari non si contano più, quelli da trauma e soprattutto i crociati saltano come canguri in Australia.

T

rigoria sembra uno di quei film horror che terminano per insufficienza di attori, dove scene truculente pongono fine, nelle maniere più fantasiose, alle vite dei protagonisti e dei comprimari.

Sentendo le radio romane ormai l’unica soluzione è riesumare Padre Amort, celebre esorcista, per togliere il maligno alla squadra. Un sortilegio, un incantesimo, bambole wodoo, i campi, la preparazione, i test Mapei, Lippi e Norman… non si sa più a chi dare la colpa! Non si sa più cosa fare! Il Divino Amore non è lontano, Pietrelcina neanche, e con qualche sforzo si può puntare ad acquistare dei biglietti per un charter che ci porti a Lourdes o Medjugore.

Dicevamo le radio romane, molte delle quali propongono come opinionisti ex giocatori delle “Rome che furono” e non si capisce bene perché, nel loro stentato italiano, abbiano il dente avvelenato con la società e sembrano gioire perversamente di ogni difficoltà degli “americani” e quindi della società e soprattutto della squadra.

Altro discorso è parlare dei “giornalisti” diversamente romanisti (leggi laziali), ce ne sono a iosa in tante emittenti. Tutto il giorno martellano l’etere e l’uditorio con violente invettive in cui traspare la bile che gli procura ogni piccola vittoria della Roma, anche minima. Non c’è mai fine al loro livore spesso celato nei complimenti esagerati dopo la vittoria in estremis a Bologna o la “beatificazione” di Veretout dopo una buona prestazione col Sassuolo, salvo poi invocare la guerra santa contro Trigoria dopo il pareggio di giovedì sera in coppa.

Giocano con maestria, bisogna ammetterlo, questi sedicenti giorna/opinionisti sull’altalena di emozioni che crea il calcio e la cavalcano e la spronano al galoppo con acredine e malcelata equidistanza per mostrare la loro ipocrita buonafede e propositività. Spesso però non ce la fanno proprio a contenere la gioia per il Gasperini di turno o quando la Procura di Perugia indaga sul passaggio del difensore Gianluca Mancini all’Atalanta e sulle presunte plusvalenze fittizie realizzate con la vendita dei giocatori del club umbro oppure quando il Ds Petrachi, in puro stile fantozzianom si “fa la spia da solo” durante la presentazione di Mikhitarian.

Siamo al paradosso? Tutti i giorni parlano di Roma, come è sempre stato, soprattutto se laziali. Portano sfortuna? Gufano? Portano jella? Sfiga? Il malocchio?

I più scaramantici ne sono certi. I più illuminati dicono che questi continui attacchi fanno sì che le giornate dei nostri calciatori siano intrise di uno stato di tensione continua che ne mini, non le sicurezze, ma la serenità per affrontare le difficoltà quotidiane e faccia lavorare male persino muscoli, tendini e crociati. L’attualità sembra dargli ragione.

Mentre ci si affida alla speranza che Villa Stuart restituisca presto i lungodegenti a Mr. Fonseca, si avvicina il giorno di Roma Cagliari, una gara tutt’altro che facile.

Tanti gli ex della gara: rimpianti come Nainggolan, che proprio ieri diceva a Repubblica come lui non fosse minimamente stato influenzato dall’ambiente e tantomeno fosse interessato a vincere lo scudetto a Roma. A lui “l’ambiente romano” ha sempre voluto bene perdonandogli, grazie al suo innegabile impegno in campo, le serate romane in puro stile Vita Spericolata. L’Inter invece, visto che il nostro Radja non ha eccessivo interesse nel vincere uno scudetto ma Conte sì, l’ha dato in prestito al Cagliari e si è preso Barella che dalle ultime dichiarazioni invece dice che per il suo allenatore si farebbe uccidere. Sorvoliamo su Luca Pellegrini, dato alla Juve per Spinazzola e girato da quest’ultima al Cagliari, per motivi di bilancio, sacrificato sull’altare del FFP (Financial Fair Play) e terminiamo con Olsen e il suo simpatico e soprattutto riconoscente agente. Dopo un anno da incubo in puro stile Goicoecea, Petrachi lo gira in prestito al Cagliari per sostituire l’infortunato Cragno. Dopo un inizio molto buono in terra sarda, domani è il giorno in cui giocherà contro i suoi ex compagni e vedremo se darà ragione al suo agente e dimostrerà che la Roma non ha saputo credere fino in fondo in questo ragazzo. Intanto, dopo l’ultima prestazione non proprio entusiasmante di Pastore e le defezioni di Mikhitarian e Pellegrini e con Zaniolo dirottato sull’out di destra, rimangono in ballottaggio per il ruolo di trequartista Veretout, provato negli ultimi minuti di Lecce, e Cristante che ci giocava a Bergamo. Dubbi anche a centrocampo e in difesa, visti i tanti infortuni. Insomma una giornata di campionato per caratteri forti e decisi, per giocatori che sappiano buttare il cuore oltre l’ostacolo.

Fonseca deve spronare, motivare e isolare la squadra. Deve renderla più forte di tutto quello che accade e di tutti quelli che la vorrebbero vedere ancora più in difficoltà per motivi personali, feudali, lavorativi…

Insomma, è giunto… il tempo de mostrà quanto valemo (cit.)!

Antonio Bonansingo

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