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Castellammare di Stabia

Givova Scafati coach Lardo: “Abbiamo messo in campo cuore, carattere ed intensità”

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Inizia nel migliore dei modi il 2019 per la Givova Scafati, nell’ultimo match del girone di andata batte in trasferta la BPC Virtus Cassino

Il nuovo anno comincia così come si era concluso quello precedente, ovvero con una vittoria. Ma mentre quella di fine 2018 era arrivata in casa contro la capolista Virtus Roma, questa inaugurale del 2019 è stata conquistata in trasferta al palasport di Frosinone, contro la BPC Virtus Cassino, fanalino di coda del girone ovest. Il successo esterno ha permesso alla Givova Scafati di chiudere in bellezza il turno di andata del campionato di serie A2, con un bottino di tre vittorie nelle ultime quattro partite, che rilancia meritatamente le ambizioni del club di Viale Della Gloria, soprattutto in ottica play-off, la cui zona qualificazione dista ora solo due lunghezze.

Il successo in terra ciociara è arrivato tra mille difficoltà, perché il team del presidente Rossano praticamente non è pervenuto per tutto il primo tempo, nel quale ha collezionato la miseria di 27 punti, andando al riposo sotto di 22 lunghezze. Poi, nella ripresa, con un Goodwin in serata di grazia, è stato capace di riordinare le idee e l’assetto di gioco, recuperando prima il passivo nel terzo quarto e poi infliggendo la scoccata vincente nell’ultimo e decisivo periodo, nonostante la strenua resistenza dei padroni di casa.

Queste le parole di coach Lino Lardo: «Siamo stati inesistenti nei primi due quarti. Non abbiamo sottovalutato la partita, anzi, dopo la vittoria contro la Virtus Roma, sapevamo di dover tenere i piedi ben saldi a terra e sapevamo pure delle insidie che questa partita avrebbe rappresentato, perché avremmo trovato una Virtus Cassino ferita nell’orgoglio e motivata anche dall’assenza di Jackson. Sono stato sorpreso dall’atteggiamento dei miei giocatori, che sono scomparsi sin dalle prime difficoltà. Mi complimento con la società di casa, perché nei primi due quarti ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e giocato una pallacanestro aggressiva. Poi negli spogliatoi ho avuto un confronto duro con la squadra, a cui ho detto che, così come avevamo preso oltre venti punti, così li avremmo potuti recuperare minuto dopo minuto, cercando di farli stancare e cercando di sfruttare il vantaggio che avremmo potuto avere sotto canestro. Nel secondo tempo, il piano partita è stato rispettato, abbiamo messo in campo cuore, grinta, carattere ed intensità, ma se vogliamo avere la velleità di salire la classifica dobbiamo giocare le partite per 40’».

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