Castellammare: Prescrizione del Reato di Associazione, Dopo 25 Anni il Processo Sigfrido
Giustizia lumaca: a Castellammare, la lunga saga giudiziaria dei D’Alessandro vede la prescrizione del reato di associazione nel processo Sigfrido dopo un quarto di secolo. P unti Chiave Articolo
La sentenza pone fine a un capitolo tumultuoso, evidenziando le sfide del sistema giudiziario di fronte a complessi casi di camorra.
La lunga vicenda giudiziaria del clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia ha raggiunto una svolta sorprendente. Dopo 25 anni, il processo Sigfrido, che coinvolgeva i membri di spicco del clan, ha visto la prescrizione del reato di associazione.
La Giustizia “Lumaca” e l’Epilogo Atteso
Il processo, noto per la sua durata eccezionale, ha visto protagonisti imputati di rilievo nel clan D’Alessandro. La giustizia, spesso criticata per la sua lentezza, ha alla fine emesso la prescrizione del reato di associazione, ponendo fine a un capitolo durato un quarto di secolo.
Il Contesto del Processo Sigfrido
Il nome “Sigfrido” è diventato sinonimo di una lunga battaglia legale contro la camorra. Iniziato nel 1998, il processo ha affrontato numerosi ostacoli, tra cui la morte di alcuni pentiti e controversie sulle condanne.
La Sentenza: Un Epilogo Inaspettato
La prescrizione del reato di associazione ha lasciato molti sorpresi, considerando la gravità degli addebiti. La sentenza solleva interrogativi sulla capacità del sistema giudiziario di affrontare efficacemente la criminalità organizzata.
Queste le condanne
Michele Abbruzzese (26 anni);
Francesco d’Assisi Apadula (21 anni);
Ciro Avella (16 anni);
Carmine Caruso (12 anni e 4 mesi);
Ciro Castellano (7 anni);
Pasquale D’Alessandro (18 anni);
Maurizio Del Sorbo (24 anni);
Raffaele Di Somma (28 anni);
Antonino Esposito Sansone (15 anni);
Giovanni Imparato (26 anni e 6 mesi);
Giovanni Lucarelli (7 anni);
Ugo Lucchese (28 anni);
Nicola Martinelli (6 anni e 6 mesi);
Ernesto Mas (16 anni);
Antonio Nocerino (8 anni);
Luigi Polito (5 anni);
Antonio Rossetti (19 anni e 6 mesi);
Alfonso Sicignano (14 anni);
Luigi Vitale (14 anni).
I giudici hanno assolto Castellano (difeso dall’avvocato Raffaele Chiummariello) dall’accusa di concorso in associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Assolti da alcuni capi d’accusa anche Avella, Polito, Vitale e Di Somma.
Il collegio difensivo era composto tra gli altri dagli avvocati Gennaro Somma, Alfonso Piscino e Antonio Di Martino.
In conclusione, Castellammare assiste a un epilogo inaspettato nel processo Sigfrido. La prescrizione del reato di associazione rappresenta un punto di svolta nella lunga storia giudiziaria del clan D’Alessandro.