La Giornata internazionale delle bambine che si celebra oggi, 11 ottobre, vuole richiamare l’attenzione sulla centralità dei diritti delle giovani donne e sul ruolo fondamentale dell’educazione, della prevenzione e dell’empowerment di bambine e ragazze. #giornatainternazionale #bambine #ragazze #diritti
Giornata internazionale delle bambine: 11 ottobre
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unti Chiave Articolo
Le bambine e le ragazze si trovano spesso in una condizione di svantaggio perché subiscono una doppia discriminazione, di età e di genere. In molti paesi del mondo vivono situazioni di grave disuguaglianza, lesive di diritti fondamentali: è il caso, ad esempio, dei matrimoni precoci, dello sfruttamento domestico, del mancato accesso all’istruzione e all’assistenza medica.
La Giornata internazionale delle bambine che si celebra oggi, 11 ottobre, vuole richiamare l’attenzione sulla centralità dei diritti delle giovani donne e sul ruolo fondamentale dell’educazione, della prevenzione e dell’empowerment di bambine e ragazze.
In occasione della Giornata istituzioni, associazioni e altre realtà organizzano convegni, incontri, spettacoli e altre iniziative per sensibilizzare sul tema e far riflettere sull’importanza della lotta contro la violenza e le discriminazioni di genere.
Per celebrare la ricorrenza, istituita dall’Onu nel 2011, Plan International Italia ha lanciato il nuovo rapporto The Truth Gap/(Un)informed online, secondo il quale la disinformazione così diffusa su Internet causa, in quasi la metà (46%) delle adolescenti e delle ragazze di tutto il mondo, depressione, tristezza, stress, preoccupazione o ansia.
Lo studio raccoglie dati di 33 paesi e combina informazioni quantitative e qualitative.
Oltre 26.000 ragazze di 26 paesi hanno partecipato ad un sondaggio online ma sono anche state condotte interviste in profondità con adolescenti e giovani donne in 18 paesi.
Il rapporto mostra come tutto ciò che accade su Internet non rimanga relegato all’ambito online: la disinformazione e le false notizie hanno un impatto reale sulla vita quotidiana di migliaia di adolescenti e ragazze, influenzate negativamente dalle fake news.
Il bombardamento costante di false notizie fa sì che le giovani donne mettano in dubbio le loro conoscenze: una su quattro (25%) dichiara di aver dubitato di ciò che aveva studiato a scuola.
Questo accade, in gran parte, perché oltre la metà delle ragazze intervistate (55%) dice di non essere in grado di identificare i contenuti falsi su Internet e solo il 30% ha ricevuto una formazione specifica per riconoscere le fake news.
La presentazione del rapporto è disponibile sul sito di Plan International Italia, nella notizia dedicata.
Da segnalare il decimo Dossier Indifesa sulla condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo, presentato il 6 ottobre dello scorso anno a Roma dalla onlus Terre des Hommes alla presenza della Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e di altri rappresentanti istituzionali.
Il dossier contiene anche i nuovi dati Interforze sui minorenni vittime di reato in Italia. I dati evidenziano l’aumento del 13% delle vittime minorenni del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi.
Anche se rispetto all’anno 2020 il numero di under 18 vittime di reato è leggermente calato, alcuni reati hanno avuto un incremento notevole, complice il lockdown.
Le bambine e le ragazze rappresentano la maggioranza delle vittime, con una percentuale che arriva al 65% dei casi.
Dal dossier – disponibile online sul sito di Terre des Hommes, nel comunicato dedicato – emerge che la pandemia sta avendo conseguenze drammatiche in tutto il mondo: tra gli 11 e 20 milioni di bambine e ragazze hanno lasciato la scuola a causa dei lockdown e si stima che nei prossimi dieci anni il numero di spose bambine aumenterà di 10 milioni.
Il volume è stato realizzato nell’ambito della campagna Indifesa, iniziativa della onlus che sostiene progetti mirati a prevenire e contrastare violenze e discriminazioni contro le giovani donne.
Con la campagna Terre des Hommes invita tutti a colorare di arancione i propri profili social per sostenere il diritto delle bambine e delle ragazze di essere libere.
In occasione della Giornata l’Unicef ha diffuso alcuni dati, secondo i quali, in tutto il mondo, 129 milioni di ragazze non vanno a scuola, di cui 32 milioni in età da scuola primaria, 30 milioni in età da scuola secondaria inferiore e 67 milioni in età da scuola secondaria superiore.
Solo il 49% dei paesi ha raggiunto la parità di genere nell’istruzione primaria.
A livello secondario, il divario aumenta: il 42% dei paesi ha raggiunto la parità di genere nell’istruzione secondaria inferiore e il 24% nell’istruzione secondaria superiore.
A pesare sul presente e sul futuro delle bambine e delle ragazze ha contribuito anche la pandemia da Covid-19, che sta profondamente colpendo le loro vite.
«Le restrizioni ai viaggi e il distanziamento sociale dovuti alla pandemia – si legge nel comunicato stampa Unicef – rendono loro difficile accedere ad assistenza sanitaria, servizi sociali e supporto delle comunità, che le proteggono da matrimoni precoci e violenza di genere.
Con le scuole chiuse, le ragazze hanno maggiori probabilità di lasciare gli studi e non tornare a studiare.
La perdita di lavoro e la crescente insicurezza economica potrebbero anche spingere le famiglie a far sposare le loro figlie per alleviare la pressione economica».
Al ricordo della giornata partecipa, come negli altri anni, anche Save the Children.
Per approfondire il tema della Giornata segnaliamo i seguenti materiali di studio selezionati dalla Biblioteca Innocenti Library A.C. Moro: ricerca bibliografica sui diritti delle bambine e delle adolescenti; ricerca bibliografica su documenti che parlano delle bambine e delle adolescenti da vari punti di vista.
Altri materiali e notizie sono disponibili su questo sito alla tematica Diritti delle donne, raggiungibile dal menù di navigazione “Temi”.
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