L’editoriale di Massimo Giletti
Massimo Giletti, giornalista di La 7 e noto tifoso della Juventus, ha pubblicato il suo editoriale sulle pagine del Corriere di Torino: “C’è un’immagine che solo chi era allo stadio sabato sera ha potuto vedere. Pochi istanti prima di terminare il riscaldamento sul prato dell’Olimpico, Paulo Dybala ha preso il pallone l’ha posizionato cinque metri fuori dall’area di rigore. Ha contato i passi e ha calciato. Un boato della curva bianconera ha salutato l’insaccarsi della palla sotto l’incrocio dei pali: una magia. Anzi, una profezia: era lo stesso punto in cui, a una manciata di secondi dalla fine, Paulo avrebbe insaccato il gol della vittoria. Potere del calcio: profezie e sogni che si incrociano come una favola. Un gol arrivato all’ultimo respiro di una partita non bella, giocata senza energie da parte della Lazio e con troppi giocatori fondamentali fuori dalla Juventus. Una partita senza il bel calcio che solo un campione poteva illuminare con un bagliore degno di Omar Sivori. Ci sono degli attimi che fanno la differenza in un campionato. La prodezza del numero 10 bianconero rientra di diritto in questa categoria: se la Juve vincerà il 7° scudetto, questo sarà il gol decisivo perché non solo ha permesso ai bianconeri di vincere, ma perché ha messo una pressione pazzesca al Napoli che, questa volta, non ha retto. Alcuni giocatori hanno pagato lo stress di essere passati in un attimo dall illusione di aver messo una seria ipoteca sullo scudetto a dover ricominciare tutto da capo. Sarri smentisce, non può fare diversamente ma mi fa venire in mente le parole di Giulio Andreotti «il potere logora chi non ce l’ha». La Juve è abituata al potere ed è quasi cannibalesca nel non mollare nulla. Lo sono i giocatori come Buffon, Chiellini, Barzagli. Lo sono i dirigenti: da Andrea Agnelli a Beppe Marotta passando per la furia ceca Nedved per finire a Paratici. Stare al vertice è logorante, bisogna avere una mente preparata. Essere «costretti» a vincere sempre e comunque prosciuga energie preziose. Averlo nel Dna è fondamentale e se non sei abituato a stare lassù puoi cadere all’improvviso com’è successo al Napoli contro la Roma. Dybala ha detto che la Juve vista contro la Lazio non basterà per vincere a Wembley. Può darsi. Ma l’insolito e raro sorriso che Allegri ha fatto trasparire dopo il gol di Paulo, nasconde la consapevolezza che nonostante le tante e importanti assenze, sente che si può e si deve credere fino alla fine al miracolo. La Juve dopo la notte magica di Roma ha qualche certezza in più. Il Tottenham lo sa, ma tutti noi dobbiamo sapere che mercoledì sarà durissima”.
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