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ERLINO – L’infermiere Niels Hogel è accusato della morte di almeno 90 pazienti. La Germania è sotto shock per il serial killer più crudele della storia tedesca del dopoguerra. L’ex infermiere avrebbe protratto gli omicidi in due diversi ospedali in cittadine non lontane da Brema, tra il 1999 e il 2005.
LA TERRIBILE SCOPERTA
Nel giugno 2005, un collega lo scopre mentre inietta un farmaco letale a un paziente. Lo denuncia e si scoprirà poi la lunga sequenza di omicidi perpetrata ai danni di decine di pazienti. Nel 2006 si tiene il primo processo e il tribunale lo condanna a cinque anni per tentato omicidio colposo. La Corte Federale di Giustizia riesce a invalidare il verdetto e nella nuova revisione del processo Hogel viene condannato dal tribunale di Oldenburg a sette anni e mezzo per tentato omicidio. L’inchiesta va avanti, e nel 2014 la Procura formalizza nuove accuse sulla base di sospetti che riguardano oltre 200 casi.
LA CONFESSIONE
Nel gennaio 2015 Hogel confessa la serialità dei suoi omicidi e ammette in tribunale di aver compiuto circa 90 iniezioni letali. Dopo l’iniezione cercava di rianimarli, per poi vantarsi con i colleghi come fosse un eroe. Ma non sempre il paziente veniva salvato, anzi. Probabilmente, durante queste iniezioni, 30 pazienti persero la vita: in sei casi, però, vengono fornite prove circa la volontarietà degli omicidi e l’uomo viene condannato all’ergastolo. L’anno dopo gli investigatori annunciano che l’infermiere avrebbe ucciso altre 33 persone. Ieri gli inquirenti hanno fatto sapere che, oltre ai sei per cui è già stato condannato, Hogel avrebbe ucciso altri 84 pazienti.
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