Germania, rimosso il capo dei servizi segreti vicino all’estrema destra
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roppo vicino ai movimenti d’estrema destra: rimosso dall’incarico il capo dell’intelligence interna tedesca, Hans-Georg Maassen. La notizia è stata data al termine di una riunione della coalizione di governo durante la quale i socialdemocratici hanno chiesto con forza un provvedimento di questo tipo.
Maassen era finito nel mirino dopo le violenze xenofobe di Chemnitz, dove i neonazisti avevano organizzato una vera e propria caccia allo straniero. E sulla questione il capo degli 007 si era scontrato con la cancelliera Angela Merkel. Ora diventerà segretario di Stato al ministero dell’Interno.
Maassen aveva pubblicamente criticato la politica di apertura ai rifugiati abbracciata dalla Merkel nel 2015. Il leader dell’intelligence interna si era poi sentito rafforzato dall’arrivo al ministero dell’Interno del bavarese Seehofer, deciso sostenitore di una stretta sui migranti e rivale di Merkel. Nuove polemiche erano però sorte quando erano emersi suoi incontri con leader del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), accuse alle quali Maassen aveva replicato dicendo di incontrare esponenti di tutte le formazioni politiche.
Massen aveva assunto nel 2012 la guida dei servizi del BfV – la cui sigla indica “Ufficio federale per la protezione della Costituzione” – dopo che la reputazione di questo organismo era stata gravemente danneggiata dalla vicenda dei delitti del kebab. Allora era emerso che negli archivi del BvF erano stati distrutti alcuni files relativi alla serie di assassini di immigrati turchi, di cui fu poi trovata colpevole una cellula neonazista rimasta a lungo ignorata dai servizi.
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