Un gemellaggio che dura da anni
T
ra gli spettacoli che il calcio offre, sicuramente il più bello è l’immagine di due avversari che si abbracciano sportivamente, magari stanchi e sudati dopo una combattuta partita, ricca di gol ed emozioni. Sintetizzano il senso dello sport, il messaggio da trasmettere ai giovanissimi che si avvicinano a questa disciplina. Tra le fortune di cui gode il tifoso del Napoli, si può annoverare lo spettacolo di essere ospiti allo stadio Luigi Ferraris, sponda genoana. Non ce ne voglia il popolo doriano, ma i cugini rossoblu riescono a farci sentire a casa, anche se a settecento km dal Vesuvio. Il calore, la condivisione, la piena consapevolezza di cosa significhi essere sportivi. La fusione di quei colori, con il grifone che abbraccia il ciuccio, come due vecchi amici che non si vedono da tempo, ma che ritrovano subito la bellezza di essere di nuovo insieme.
La storia di questo gemellaggio risale a qualche annetto fa. Correva l’anno 1982, sono passati quasi 34 stagioni; il Milan deve vincere per salvarsi dal baratro della B, ed è quello che sta facendo dopo essere stato sotto per due reti; il Genoa a questo punto necessita almeno di un pareggio. Il pubblico del San Paolo, però, percepisce la tragedia sportiva del Genoa, e comincia a sostenere sempre più animatamente la squadra del Grifone; il gol di Mario Faccenda, ischitano d’origine e genovese d’adozione, che infila il giaguaro Castellini sugli sviluppi di un calcio d’angolo, sancisce un provvidenziale pareggio, la salvezza dei genoani e la nascita di un legame così lungo e sentito. Negli ultimi anni, un evento più unico che raro è riuscito a rinsaldare questo gemellaggio; campionato 2006-07, entrambi in seconda divisione, entrambi ambiscono giustamente alla promozione; la Juventus post-calciopoli occupa la prima posizione, il Napoli è secondo e il Genoa terzo a un punto. Per un evento praticamente inedito, i playoff non si disputeranno per eccessivo distacco tra terza posizione ed altre inseguitrici. L’ultima partita è proprio un Genoa-Napoli, 1 a 1 che fa esplodere la gioia di entrambe le tifoserie. Da allora obiettivi diversi, ma sintonia su quello che è il significato di un gemellaggio. Avversari per novanta minuti, fratelli per sempre.
a cura di Fabiano Malacario
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