Nella puntata di ieri de “Il Pungiglione Stabiese” abbiamo ascoltato in collegamento telefonico Gennaro Monaco, difensore che ha vestito la maglia stabiese negli anni novanta.
Ecco le sue parole.
Tu hai vestito la maglia della Juve Stabia dal 1996 al 1998, gli anni migliori di Fiore:
Sì, il Presidente Fiore prima ancora che appunto Presidente, era un grande tifoso della Juve Stabia. Il suo sogno non era limitato alla Serie B, ma addirittura c’era in lui la voglia di portare le Vespe nella massima categoria. Purtroppo, dopo il pareggio perso col Savoia, l’entusiasmo placò e si ruppe qualcosa. Non posso che essere grato al Presidente Fiore per tutto quello che ha fatto per me. Fu lui a volermi prima all’Ischia e poi alla Juve Stabia, e fu lui a vendermi all’Empoli per 550 milioni, dandomi la possibilità di giocare in categorie importanti. E’ stato lui stesso a definirmi, durante la festa per il cento anni della Juve Stabia, come il miglior difensore che è mai passato nella sua squadra e questo è motivo di grande orgoglio. Purtroppo ci lasciammo male perché lui non mi perdonò una partita a Battipaglia che avevo chiesto di non giocare perché avevo mia figlia in ospedale. Da lì in poi è stato un progressivo calando ed io, nonostante il lungo contratto, andai via. In quegli anni, tra l’altro, il Menti ogni domenica faceva registrare il tutto esaurito, con oltre 10000 spettatori sugli spalti. Sono ricordi bellissimi che porto ancora con me.
Ci sono partite che ricordi con più piacere:
Ricordo bene tutte le partite, soprattutto quelle in casa. Sembrava davvero di giocare in Serie A per l’atmosfera che si respirava al Menti. La tifoseria era esigente ed a volte dura, ma era un vanto vestire la maglia gialloblù. Le partite che ricordo con più piacere sono derby vinti con il Savoia, con la Turris in Coppa Italia e la vittoria 5 a 1 contro il Casarano di De Cesare e di un giovanissimo Miccoli. Proprio contro il Casarano feci un gol strepitoso, forse il più bello della mia carriera. Non nascondo che conservo ancora il poster della mia esultanza dopo quel gol.
Gli allenatori che sono stati più importanti per te:
Ne ho avuti tanti. In primis Rivellino, mio primo allenatore all’Ischia, con cui ho vissuto le prime partite importanti. Ancora, Lombardi e Materazzi avuti a Caserta. A Castellammare ricordo Mister Ferrari, che poi allenò anche in Spagna al Saragozza. Poi a Catania ho avuto il piacere di essere calciatore di Piero Cucchi, che ha fatto benissimo sia alla Juve Stabia che al Catania. Proprio a Catania arrivai dopo la parentesi alla Juve Stabia, e nei miei cinque anni a Catania ho fatto così bene da essere stato scelto per rientrare tra i 40 calciatori che hanno fatto la storia della società siciliana.
Dopo il match di andata, un giudizio sulla partita tra Catania e Juve Stabia di domenica:
In questo momento vedo la Juve Stabia favorita. Le Vespe mi sembrano in netta ripresa e le due vittorie casalinghe consecutive hanno dato entusiasmo al gruppo di Zavettieri. Il Catania invece è in ritiro “punitivo” e la situazione, anche ambientale, non è semplice. La tifoseria siciliana si aspettava un campionato di vertice e non ha perdonato i tanti errori fatti dalla società che, non dimentichiamo, viene dagli orrori dell’era di Pulvirenti. Anche il cambio di allenatore, con l’esonero di Pancaro per Moriero, secondo me arriva con tempistiche sbagliate. A questo punto della stagione io avrei mantenuto Pancaro, che a mio avviso è un ottimo tecnico.
Poi un giudizio sulla stagione del Napoli, squadra dove sei nato calcisticamente:
Il Napoli sta facendo un campionato stratosferico ma ha avanti una corazzata come la Juve. Credo che solo la Juve possa perdere lo scudetto e, dopo le prime giornate negative, i bianconeri si sono rimessi in sesto e non credo vogliano più lasciare il primato. Già il secondo posto attuale, ha per il Napoli un valore importantissimo. In Lega Pro, spero da ex che il campionato lo vinca la Casertana, ma vedo favorite Benevento e Cosenza.
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affaele Izzo