Sequestro effettuato dal II della GdF , Gruppo Napoli, di un’azienda abusiva di prodotti lattiero-caseari e 1 tonnellata di mozzarella non certificata, con la scoperta di 3 lavoratori “in nero”.
GdF Napoli sequestra azienda abusiva che “fa latte da tutte le parti…”
I
l Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha scoperto, tra i quartieri San Giovanni a Teduccio – zona Vigliena e Ponticelli, due attività commerciali clandestine dove venivano stoccati illegalmente e messi in vendita, anche di notte, prodotti lattiero-caseari.
Sequestrati un locale in cui veniva esercitata l’attività abusiva e 1 tonnellata di mozzarella non certificata, ovvero priva delle autorizzazioni amministrative e sanitarie di tracciabilità, destinata a bar, ristoranti e alberghi della Regione.
Individuate anche centinaia di etichette, realizzate per attestare falsamente le caratteristiche organolettiche, la provenienza delle materie prime utilizzate per il confezionamento, la data e il luogo di produzione che, se apposte sul packaging, avrebbero creato pericolo per la salute di centinaia di consumatori.
L’intervento è stato condotto dai finanzieri del II Gruppo, coadiuvati dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Napoli 1 Centro, ed ha interessato due aziende, la prima risultata sconosciuta al Fisco, la seconda riconducibile ad un caseificio in cui gran parte dei prodotti erano privi della documentazione igienico-sanitaria necessaria per ricostruirne la provenienza e la qualità.
Elevate anche le maxi-sanzioni previste per la presenza di 3 lavoratori in nero.
Ennesimo caso di cronaca da dove si evince il sentimento di menefreghismo da parte dei responsabili rispetto a quella che è la salute dei consumatori.
Inoltre è un danno considerevole all’immagine e alla “reputazione” della qualità dei prodotti campani, da sempre apprezzati a livello locale, nazionale e (Anche) all’estero.
Un fatto vergognoso, che ci dovrebbe rammaricare e disgustare tutti, considerando che “siamo quello che mangiamo” e che la salute, dipende anche da quello che mangiamo… .
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