Da non sottovalutare, però, la differenza delle rose
L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport mette a confronto Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri, tecnici di Napoli e Juventus, che stanno dando vita ad un campionato entusiasmante e ricco di emozioni. Da una parte e dall’altra. Con un finale ancora tutto da scrivere.
E
cco le parole del quotidiano rosa:
“Non ha azzeccato la scelta di cominciare con Matuidi in fascia, ma, nel momento in cui è stato obbligato a correggersi per l’infortunio di Pjanic, ha avuto l’intuizione di sostituire il bosniaco con Douglas e non con Bentancur. Va riconosciuto che se Pjanic non si fosse infortunato, Allegri nella ripresa con ogni probabilità avrebbe approntato lo stesso l’innesto di Douglas. Sarri è più bravo di Allegri a trasmettere un gioco forte alle sue squadre, ma Allegri è più abile di Sarri nella lettura degli incontri. Questo è un rilevante punto di diversità. Parafrasando un aforisma di Indro Montanelli su De Gasperi e Andreotti: Sarri cerca di dialogare con gli dei del calcio, ammesso che esistano; Allegri più prosaicamente parla coi parroci e spesso vince le elezioni nazionali”.
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